di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
TENNIS – Da Wimbledon l’inviata FRANCESCA CICCHITTI- Nessun problema per Andy Murray che batte senza alcun problema il connazionale Liam Broady in tre facili set: 62 63 64 e si qualifica per il secondo turno nel quale affronterà Lu. E’ ancora lunga la strada ma si andrà verso un altro Djokovic-Murray?
Una partita tutta inglese quella tra Andy Murray e Liam Broady, che si è conclusa con una prevedibile e netta vittoria del n.2 del mondo, col risultato finale di 6-2 6-3 6-4 in un’ora e quarantadue minuti.
Era dal 2001 che a Wimbledon non si disputava un incontro “all-British”, da quando Barry Cowan vinse contro Mark Hilton al primo turno e, sempre nello stesso anno, Tim Henman vinse contro Martin Lee al secondo turno.
Quella di oggi per Andy Murray, più che una partita è stato un allenamento, neanche troppo impegnativo. Del resto il divario in classifica tra i due è enorme: Murray n.2 e Broady n.235.
Andy e Liam sono solo due dei quindici giocatori britannici, tra uomini e donne, presenti quest’anno nel tabellone principale di Wimbledon, il maggior numero dal 2006. Bisogna dire però che Liam Broady ha avuto accesso al “main draw” grazie ad una wild card. Sino a oggi in pochissimi conoscevano Borady, probabilmente solo gli inglesi più esperti. Broady infatti è giocatore professionista dal 2014, ha solo ventidue anni, è mancino e di strada da fare ne ha molta se vuole raggiungere alti livelli. Oggi in campo chiaramente ha vinto l’esperienza di Murray, per lui era la cinquantaseiesima partita a Wimbledon mentre per Broady la prima. Undici anni di tennis professionistico per Andy e solo due per Liam. Un giovane che oggi ha esordito sul campo da tennis più importante che ci sia al mondo, una grandissima emozione per lui, cosa che trapelava. In più, giocava contro un grande campione, vincitore di Wimbledon 2013, e medaglia d’oro alle Olimpiadi del 2012. Ma a sostenerlo c’era il pubblico inglese, quello di casa, che oggi è stato davvero caloroso, soprattutto con il più debole, ovviamente per incoraggiarlo e poter vedere una partita un po’ combattuta. Purtroppo per Broady non è stato così, anche se ce l’ha messa tutta. È un giocatore che ha avuto buoni risultati come juniores, e nel 2016 ha giocato diversi tornei Challenger, i sui migliori risultato li ha raggiunti ai tornei di Taipei raggiungendo le semifinali e a Busan sino in quarti di finale.
Oggi contro Andy Murray non è stato affatto facile, per il giovane Liam. Nel primo set ha subito un break che Murray ha mantenuto sino alla fine, aggiudicandosi il primo parziale in soli 24 minuti e da dire c’era davvero poco se non che Murray non ha sbagliato nulla, mentre l’emozione iniziale di Broady era evidentissima e gli ha fatto sbagliare molto. Anche il tempo non ha aiutato il ventiduenne, il vento fastidioso prima della pioggia lo induceva a compiere ulteriori errori. Nel secondo set, Murray ha strappato il servizio a Liam al quarto gioco e ha chiuso in 31 minuti il secondo parziale. Nel terzo, Broady sembrava finalmente essere a suo agio nel “Centre Court”, sfoderando quei bei tiri tipici dei mancini, troppo tardi però… Non sono serviti a molto, anche perché Murray lo ha breakkato al primo gioco, ha mantenuto il vantaggio e nonostante Broady tentava di rimanere in partita, giocando con maggiore sicurezza, è stato inutile. Finisce così la sua prima ma di certo non ultima esperienza sui campi di Wimbledon che per lui rimarrà una partita indimenticabile.