Wimbledon: Federer inizia piano ma basta per Pella

TENNIS – Dalla nostra inviata a Wimbledon Rossana Capobianco

WIMBLEDON Roger Federer comincia il suo diciottesimo Wimbledon con un successo ai danni di Guido Pella, al secondo turno la vera storia del torneo: lo svizzero sfiderà Marcus Willis, n.772 del mondo ed arrivato fin lì dalle pre-qualificazioni di 2 settimane fa. 7-6 7-6 6-3 il punteggio finale che premia l’ex n.1 dopo una prestazione comunque non esattamente spumeggiante.

 

L’applauso finale, quella spontanea ovazione per un campione che qui conoscono bene, molto bene. 

Sono quelle cose che ti rimettono a mondo, che ti sciolgono un po’ anche quella schiena che continua a essere troppo rigida quando c’è da colpire una palla un po’ più bassa, a muoversi rapidamente per giocare di dritto dopo il servizio.

E’ contratto, incerto, è ancora quel Federer 2016. Quello dei mille infortuni e sfortune. Quello che non sa a che punto è ma non vuole essere sul punto di farsi male.

La partita, comunque, non è facile: Pella gioca bene, non soffre l’emozione ed è mancino, cosa che a Federer da sempre non piace.

L’ultima volta contro un mancino sudamericano a Wimbledon finì al quinto set, proprio il primo lunedì. Falla servì per il match, Pella non lo farà.

Ma lo 0/8 sulle palle break costringe Roger a due tie-break, giocati bene, da campione, giocati dominando e con convinzione; insieme a qualche dritto old-style una delle poche note positive di un match non entusiasmante.
 
“Non so ancora a che punto sono veramente, spero di poterlo scoprire vincendo qui e arrivando alla seconda settimana”, ammette Federer, che al prossimo turno affronterà Marcus Willis, il britannico numero 700 del mondo che ha battuto Berankis dopo essersi qualificato e probabilmente avrà il piacere del Campo Centrale mercoledì proprio contro Federer.
“Ho lavorato tanto da Febbraio per potere presentarmi a Wimbledon”. Roger è sollevato, ancora vivo.

 

L’ovazione del Centrale di Wimbledon è tutta per quello.

 

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