di SALVATORE SODANO Queste grandi competizioni internazionali a squadre al femminile, la prima fondata nel 1923 come “Wightman Cup”, equivalente della “Coppa Davis”, con nuovi format e denominazioni, si disputano da oltre un secolo. La prima, che prendeva la denominazione dal nome della grande signora del tennis americano Hazel Wightman, fu disputata sin dal 1923 […]
TENNIS – WIMBLEDON – Di GIANLUCA ATLANTE – A Sara Errani l’ultima sconfitta sull’erba, quella subita da Andrea Petkovic, non era proprio andata giù: troppe polemiche con arbitro e giudici di linea. A Wimbledon però parte bene battendo con un doppio 6-4 la rumena Tig.
Londra – Lotta e soffre Sara Errani e ci piace che sia così. Forse, non sarà più quel fulmine di guerra di qualche anno fa, ma ha voglia di regalarsi e regalare emozioni a iosa, anche su campi, quelli in erba di Wimbledon, dove non ha mai brillato di luce propria (terzo turno nel 2010 e 2012). Oggi, però, “Sarita”, che da queste parti è la testa di serie numero 20, ha fatto sino in fondo il proprio dovere (non è mai scontata la cosa, soprattutto per chi non erbivoro dentro), battendo con un doppio 6/4 la rumena Patricia Maria Tig, numero 100 del mondo.
Dicevamo delle fatiche che Sara Errani ha dovuto “ingoiare” strada facendo. Sotto 2-0 nel primo set e addirittura 3-0 nel secondo, l’azzurro ha sempre trovato modo di tornare ad essere “formichina” astuta e intelligente della racchetta, trovando mondo e tempo per rimettere le cose a posto e portare a casa una vittoria, scontata soltanto per il seeding e per le chiacchiere da bar, ma che dalle parti di Church Road, soprattutto quando i campi sono verdi e scivolosi, non è mai così facile da ottenere.
Da Lorenzi a Sara. Per un 1-1 tutto sommato preventivabile nel primo pomeriggio a sud di Londra. Lì dove regna il silenzio e la passione per un gioco che, da queste parti, è una sorta di culto. Insomma, in un’ora e trentuno minuti, la tennista romagnola è riuscita a fare il suo, a regalarsi, chissà, altre gioie londinesi, a mettere un pizzico di fiducia in più nel motore e fare quello che il seeding e la posizione di classifica, aveva preventivamente annunciato. Il resto lo ha detto il campo e lei, forse, al termine del match, è rimasta anche soddisfatta di quanto il suo cuore sia finito oltre la rete di un campo tinto di verde.
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