di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
03 Lug 2015 15:42 - Wimbledon
Wimbledon: Tomic è ancora lontano, Djokovic è sempre lui
di Rossana Capobianco
TENNIS – WIMBLEDON – Ci si aspettava una sfida più equilibrata visto il precedente a Wimbledon e il buon stato di forma di Tomic; invece Novak Djokovic è troppo solido e l’australiano ancora troppo lontano da trovare l’intensità necessaria nel suo gioco: finisce 63 63 . Alla prossima Nole affronterà Leo Mayer o Kevin Anderson. E Nole rivela: “A Parigi ho perso ma quell’ovazione è stata bellissima, mi ha scaldato il cuore”
La faccia da guascone disgraziato è sempre quella: passano gli anni e Bernard Tomic non perde la sua caratteristica principale; lo si aspetta ancora a grandissimi livelli. Passi avanti sembravano essere stati fatti ad inizio stagione, quando Tony Roche aveva affiancato il giovane aussie e Lleyton Hewitt gli era sempre più vicino.
Anche l’altro giorno in conferenza stampa Hewitt ha confermato di avere un ottimo rapporto con l’amico “Bernie”. La presenza di questi due personaggi non può che migliorare le chance di Tomic di riuscire a raggiungere i livelli che merita; tuttavia si è rinnovata la presenza del padre, sempre ingombrante, sempre invadente.
E soprattutto non sembra che siano stati fatti grossi progressi di gioco, tecnici e tattici.
Djokovic sa benissimo di poter cadere nel trappolone di tocchetti e stranezze: non si fa certo abbindolare, il suo rovescio è preciso, il suo gioco è teso a spostare l’avversario, colpisce quando deve e può, risponde quasi sempre.
Non ci sono scorie emotive, non c’è incertezza in Novak Djokovic: un giocatore a 360 gradi; forse non entusiasmerà come Dustin Brown ieri, ma non è un caso che ci siano 101 posizioni di differenza. E nessuno come lui negli ultimi 3 anni ha avuto la volontà di migliorare tutto il migliorabile. La capacità del serbo di voltare pagina dopo delusioni atroci. A suo dire anzi è stato un momento bellissimo, nonostante tutto, che non dimenticherà mai:
“Avevo perso, ero deluso, era un momento triste ma la standing ovation che il pubblico parigino mi ha riservato mi ha scaldato il cuore; mi ha fatto capire che la strada di maturazione che sto percorrendo è quella giusta”.
E anche a Londra l’amore dei fans lo porta avanti: fino alla semifinale, nessun pericolo serio.