Vendetta compiuta, vendetta da scongiurare

TENNIS – DA WIMBLEDON, RICCARDO NUZIALE – Nick Kyrgios vendica la sconfitta dello scorso anno, superando Milos Raonic 57 75 76 63. Ora Richard Gasquet, che dall’australiano, sempre ai Championships 2014, aveva subito una rimonta incredibile.

 

124, 122, 121, 124, 133, 124.
 
Se l’altro protagonista del ballo dei debuttanti 2014, Grigor Dimitrov, ha fallito la conferma della semifinale con la consueta mestizia, non si può davvero dire che la resa di Milos Raonic sia arrivata senza l’uso strenuo di tutte le proprie armi.
 
Nell’ottavo game del quarto set, quello che di fatto ha chiuso il suo match, il canadese ha servito i propri sei servizi alle velocità (in miglia orarie) sopra elencate. Sei cannonate per racimolare due miseri punti.
 
D’altra parte che Raonic non potesse essere al meglio delle sue possibilità, data l’operazione al piede destro che l’ha costretto a rinunciare al Roland Garros e a rientrare giusto in tempo per la stagione su erba (quarti al Queen’s), era noto e i due primi turni avevano confermato.
 
E questa volta il suo avversario, Nick Kyrgios, è arrivato allo scontro diretto con molta più convinzione rispetto al Roland Garros 2014 e, soprattutto, molta più freschezza psicofisica rispetto al loro duello di quarti di finale giocato dodici mesi fa proprio sul campo n.2, teatro anche di questo loro nuovo duello.
 
Una vittoria, quella di Kyrgios, che addolcisce la giornata australiana, frastornata dai 12 game di fila persi da Sam Stosur e dalla lezione subita da Bernard Tomic per mano del n.1 Djokovic. Il secondo ottavo di fila ai Championships dell’aussie è arrivato grazie a un predominio nello scontro diretto tra servizi (34 ace a 18, 54% di servizi vincenti contro il 37 di Raonic) e a una fame agonistica di Kyrgios che si espande di giorno in giorno.
 
Un’arroganza giovanile che va a scontrarsi con la debacle simbolica della generazione di Raonic e Dimitrov, le promesse che non hanno promesso fino in fondo, la generazione che doveva prendere il posto dei giganti e che invece, a livello di carattere, convinzione e risultati, si sta facendo scalzare dai Kyrgios e i Coric.
 
Vendetta compiuta, al prossimo turno per Kyrgios c’è vendetta da scongiurare: di fronte infatti troverà il padre degli inespressi del XXI secolo, Richard Gasquet. L’anno scorso, sempre sul campo n.2 (che in poco tempo sta diventando tempio devoto al semidio Kyrgios), il francese subì una delle rimonte più atroci della sua carriera, sciupando due set e 9 match point.
 
Una questione di carattere, come sempre.

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