Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
10 Lug 2015 17:24 - Wimbledon
Federer, nato per Wimbledon. Decima finale ai Championships, battuto Murray
di Rossana Capobianco
TENNIS – WIMBLEDON – Dall’invita a Londra ROSSANA CAPOBIANCO – Di Roger Federer ce n’è uno solo: a 34 anni raggiunge la decima finale a Wimbledon, la seconda consecutiva. Batte 75 75 64 un buon Andy Murray. Oggi Federer ha giocato la partita perfetta, servendo come un treno e non lasciando alcuna chance allo scozzese.
Si fatica a crederlo: Roger Federer ha quasi 34 anni -li compirà l’8 Agosto, per la precisione- ed è di nuovo in finale a Wimbledon. Per la decima volta. Il più “anziano” giocatore a giocare una finale a Wimbledon dai tempi di Rosewall, nel 1974 contro Connors.
Oggi Roger è stato autore di una partita praticamente perfetta: al servizio intoccabile, 20 ace e una miriade di servizi vincenti. E gli errori gratuiti: 11. UNDICI. Incredibile se si pensa a quanto rischioso sia il suo gioco, a quanto serva essere perfettamente “on timing” per giocare come gioca lui.
Lo dice anche Andy Murray: “La differenza? Roger è stato incredibile. Ecco la differenza”. Cinquantasei vincenti a rincarare la dose.
La partita dello scozzese è stata ottima: il livello che si è raggiunto in tutti i tre set è stato altissimo, pochi errori da parte di entrambi e punti spettacolari, tecnicamente validissimi.
Non ha mai perso una semifinale, Federer, a Wimbledon: dieci su dieci. E quasi tutte impeccabili. Questa che si annunciava ed è stata una partita equilibrata l’ha decisa durante i punti importanti: si è tenuto il meglio per il meglio, e spera di fare così anche domenica.
Quaranta volte a rete: anche dopo tre lob vincenti dello scozzese, Federer non si scoraggia. Va dritto per la sua strada. E’ diventato più coraggioso e risoluto adesso che durante i tempi d’oro.
I tempi d’oro però per Federer non finiscono mai: alla sua età è ancora numero due del mondo e con pieno merito. Quel passante di rovescio di solo polso sul finire del terzo set è stato uno di quei “momenti Federer”, quelli che eccitano i sensi anche e soprattutto perché non sai spiegarteli.
Roger Federer e Wimbledon, una lunga storia d’amore. Che vinca o che perda, domenica, l’immortalità è sua.