Djokovic vero antagonista di Federer nella corsa al maggior numero di Slam vinti?

TENNIS – Di Salvatore De Simone

Novak Djokovic ha confermato di essere al momento il più forte tennista del mondo. L’autorità con cui il serbo ha conquistato due giorni fa Wimbledon battendo in finale Roger Federer, che nelle due settimane londinesi aveva brillato come non mai negli ultimi anni in uno slam, ha ribadito che in questo preciso periodo storico il padrone e dominatore del tennis è appunto l’attuale numero uno del mondo.

Non stiamo dicendo che i ‘Fab Four’ siano diventati ‘Fab One’ ma le singole vittorie di Djokovic contro Murray in Australia e soprattutto contro Nadal a Parigi e Federer a Londra hanno mostrato che il serbo nelle partite al meglio dei cinque set è ora nettamente superiore.

Se il giocatore di Belgrado ha avuto la meglio nell’ultimo match contro l’eterno svizzero, c’è però un altro tipo di gara che si sta svolgendo tra i due e che al momento vede in netto vantaggio il fuoriclasse di Basilea: il numero di slam vinti. Nole con l’ultimo trionfo sui manti erbivori ha raggiunto quota nove superando leggende come Rosewall, Agassi, Connors e Lendl però è ancora distante dai 17 major conquistati finora dall’elvetico (e anche dai 14 di Nadal). Il serbo probabilmente sta facendo qualche pensiero al riguardo: in fondo sono gli slam che consegnano un tennista alla storia; lui c’è già (nella storia) ma non è un tipo che si accontenta e siccome le sfide lo esaltano, anche di fronte a questa somma lotta non si tirerà indietro. Ce la può fare? Difficile. Difficilissimo. Ma non impossibile.

Djokovic è nel pieno della sua maturità tennistica e francamente nei prossimi due-tre anni non vediamo chi possa spodestarlo dal trono: questo non vuol dire che vincerà tutti gli slam ma ha la possibilità di incamerarne una buona parte. La continuità che ha dimostrato finora è mostruosa e dal punto di vista mentale e fisico è al di sopra di tutti in modo lampante; non inganni la sconfitta al Roland Garros per mano di un sublime Wawrinka: a Parigi c’era (e ci sarà anche in futuro) l’ansia per l’unico major finora sfuggito; negli altri la pressione psicologica svanisce e le chance di batterlo diminuiscono vertiginosamente.

Bisogna vedere se il serbo riuscirà a stare in salute nelle prossime stagioni. Anche per lui l’età avanza e in uno stile di gioco in cui fisico conta molto potrebbe risentire la fatica. Ma a meno che non si infortuni seriamente pare difficile intravedere un crollo atletico del numero uno del mondo, il quale dovrebbe tenere ancora per un po’, anche se ovviamente a 32 anni non avrà la freschezza dei 28.

Poi c’è la questione dei giovani che avanzano. Kyrgios e Coric ( senza dimenticare Kokkinakis e Thiem) hanno dimostrato in questo ultimo Wimbledon di essere in grado di poter dire la loro e di avere il potenziale per potere intimidire anche i più forti. Ma ci vorrà comunque del tempo: lo stesso Nole ha dovuto aspettare qualche anno dalla sua entrata in scena per scalzare Federer e Nadal. Difficile immaginare l’australiano, il croato o qualche altro giovane fenomeno dare problemi al tennista di Belgrado in una maniera tale da impedirgli di portare spesso a casa i tornei importanti. E in ogni caso questi ragazzi dovranno vedersela con un fuoriclasse che da molto tempo è in cima: avranno anche la gioventù dalla loro parte ma non l’esperienza, caratteristica altrettanto importante.

Otto slam sono tantissimi, senza contare che Federer potrebbe ancora vincerne uno o due. E conquistarne nelle prossime stagioni più o meno lo stesso numero di quanto si sia impiegato in dieci anni è un impresa improba. Ma ripetiamo, non impossibile per un tennista che sta dimostrando una superiorità piuttosto imbarazzante. In realtà in questa particolare gara ci sarebbe anche Nadal, il quale ha solo tre slam di distacco da Roger; mai dare lo spagnolo per finito, nonostante la crisi nera in cui sembra caduto. Però forse lo svizzero per una volta teme di più Djokovic rispetto al suo rivale storico. Vedremo come finirà questo capitolo dell’appassionante libro della storia tennistica che i tre fuoriclasse stanno scrivendo da tempo.

 

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