Atp Shanghai: Ferrer supera in rimonta un Murray nervoso, Master più vicino

TENNIS – SHANGHAI. 

DI PIERO VASSALLO – David Ferrer batte per la sesta volta in carriera Andy Murray e raggiunge i quarti di finale del Masters 1000 di Shanghai.

Risultato sorprendente vista la piega che il match sembrava aver preso dopo il primo set, con Murray in assoluto controllo della situazione e Ferrer incapace di reggere il ritmo dello scozzese. Nel secondo parziale invece è iniziata una partita totalmente diversa, Murray ha perso il servizio nel secondo gioco, ha distrutto una racchetta rivelando un singolare nervosismo e da lì ha iniziato a sbagliare molto di più, permettendo al valenciano di prendere fiducia e sicurezza con il passare dei minuti. Guardando i numeri risulta imbarazzante la percentuale di punti ottenuti dal britannico con la seconda di servizio: appena il 26%, appena 3 punti su 18 se si esclude il primo parziale.

E’ un risultato importante soprattutto in ottica ATP Finals: Murray e Ferrer erano rispettivamente numero 9 e 10 della classifica Race prima di questo scontro diretto ed entrambi cercano l’assalto all’ultimo posto disponibile per il Master, al momento occupato da Milos Raonic. Il successo permette a Ferru di superare in graduatoria proprio lo scozzese e di portarsi a soli 35 punti dal canadese, in una corsa per Londra sempre più incerta e appassionante. Con Cilic sicuro della qualificazione e Nishikori ben saldo al quinto posto, rimangono due posti liberi per l’accesso alla O2 Arena, uno dei quali potrebbe essere ipotecato da Tomas Berdych, apparso in ottima condizione e favorito qui a Shanghai da una parte bassa di tabellone priva dei big.

Ecco perché il risultato di oggi appare come una boccata d’ossigeno provvidenziale per David Ferrer, reduce da un mese e mezzo da incubo in una stagione avara di soddisfazioni. Il divorzio dallo storico coach Piles, la collaborazione poco fortunata con Altur e l’inevitabile calo dovuto alle 32 primavere hanno reso il 2014 del valenciano un anno di vera e propria passione. Soltanto un torneo vinto, a Buenos Aires, e tante sconfitte cocenti contro giocatori di categoria inferiore come Brands, Lu, Gabashvili, Kuznetsov, Berlocq e Mayer, fino ad arrivare all’ultimo periodo stagionale con un mediocre terzo turno a New York e due sconfitte al primo turno a Shenzhen e Tokyo. Dopo aver rischiato la precoce eliminazione anche a Shanghai per mano di Martin Klizan, Ferrer ritrova una vittoria di prestigio che lo rilancia in chiave Master e che potrebbe dargli la spinta necessaria per giocarsi il tutto per tutto nel torneo casalingo di Valencia e nel Masters 1000 di Bercy, dove negli ultimi anni ha sempre fatto benissimo.

Sconfitta pesantissima invece per Andy Murray, nuovamente deludente nonostante le buone prove delle ultime settimane con il primo trofeo dell’anno conquistato a Shenzhen e la semifinale di Pechino. Neppure l’amato torneo di Shanghai (due trionfi e una finale nelle precedenti partecipazioni) è riuscito a risollevare le quotazioni dello scozzese che adesso vede complicarsi ancora di più la qualificazione al Master: l’ultima spiaggia rimane Parigi-Bercy, a meno di una partecipazione dell’ultimo minuto a Valencia o Basilea, il tutto per cercare di chiudere in maniera dignitosa quella che comunque rimarrà la peggior stagione della carriera.

 

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