Atp Toronto: un ottimo Federer supera Lopez e va in finale

TENNIS – TORONTO – DI SALVATORE DE SIMONE – Lo svizzero batte agevolmente un Feliciano Lopez troppo deficitario al servizio (38% di prime in campo, 8 ace e 9 doppi falli) e tenterà di vincere un trofeo che gli manca dal 2006. In caso di vittoria con Tsonga, raggiungerebbe quota 80 titoli e diventerebbe il primo giocatore a raggiungere le 300 vittorie a livello Masters Series/1000.

Roger Federer con una prestazione eccellente si aggiudica la seconda semifinale del Masters di Toronto battendo Feliciano Lopez con il punteggio di 6-3 6-4, raggiungendo così Jo-Wilfried Tsonga in finale. Dopo il quarto con Ferrer, un altro spagnolo sulla strada dello svizzero, che però stavolta ha dovuto faticare molto meno per la vittoria. Lopez applica un gioco spettacolare, all’antica, incentrato sull’attacco, con serve&volley e discese a rete con il rovescio tagliato; se non gli gira il servizio, come è accaduto stasera, difficilmente può dare fastidio a un tennista come Federer, specialmente se quest’ultimo gioca in maniera sontuosa come ha fatto in questo match.

Magari qualcuno poteva pensare alla vigilia che ci sarebbe potuta essere più partita: Roger non aveva convinto completamente nel match di ieri contro Ferrer e Feliciano attraversa un ottimo periodo; chi apprezza un gioco diverso da quello di fondocampo che domina attualmente ha ancora negli occhi il ricordo dello splendido Queen’s disputato dall’iberico, fermato solo in finale da Dimitrov in un bellissimo match. Ma stasera Lopez non è riuscito a dare il massimo e dunque la partita si è conclusa abbastanza velocemente. Infatti a Federer è bastato un break in ognuno dei due set per portare a casa il match; il primo è arrivato sul 2-1 in un game lunghissimo in cui lo svizzero ha strappato la battuta solo alla sesta palla break; il secondo all’inizio del secondo parziale, grazie a un erroraccio di diritto dello spagnolo. In entrambi i casi il rossocrociato si è limitato a tenere la situazione sotto controllo, senza mai rischiare sul proprio servizio, colpo con il quale stasera non ha mai tremato, come dimostra del resto l’ace con il quale ha chiuso la partita.

Feliciano Lopez comunque può essere soddisfatto: una semifinale Masters 1000 non è un risultato che ottiene tutte le settimane e nei prossimi tornei americani può essere una mina vagante, aiutato anche dalla superficie sulla quale, pur non essendo l’erba, l’iberico si trova a suo agio. Riguardo a Federer, beh, che dire? Il fuoriclasse di Basilea sembra aver smaltito abbastanza velocemente la delusione della sconfitta a Wimbledon contro Djokovic in finale; stasera, a parte qualche palla break sprecata, ha regalato una prestazione sontuosa: al servizio è stato semplicemente implacabile, sicuro con i colpi, veloce nei movimenti, e non ha lesinato, come è ormai solito fare da quando è allenato da Edberg, le discese a rete. In finale contro Tsonga non sarà facile, specialmente se il francese giocherà come ha fatto contro Dimitrov; ma Federer ha dimostrato di essere in gran forma e dunque ha tutte le carte in regola per vincere l’ennesimo torneo.

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