Wimbledon – Kvitova: «Il regalo più bello per mio padre». Bouchard: «Petra è stata splendida»

TENNIS – Di Diego Barbiani

WIMBLEDON. «Domani è il compleanno di mio padre, sono davvero contenta di avergli fatto questo regalo» Petra Kvitova ha una dedica speciale che viene dal cuore. Il suo secondo Wimbledon è per il papà, in lacrime al termine dell’incontro vinto per 6-3 6-0 dalla figlia su Eugenie Bouchard.

«Ho giocato una delle partite più belle della mia vita, sapevo di poter vincere ancora un titolo dello Slam ed oggi si è realizzato un sogno». La ceca è stata sommersa dalla gioia del proprio team, un gruppo unico che la segue dai primi anni di professionismo. «Loro sono speciali, non mi hanno mai fatto mancare il loro appoggio anche quando vivevo di alti e bassi. Hanno creduto in me e questo mi ha sempre dato la spinta per fare altrettanto», inoltre la ceca ha ricevuto i complimenti anche dall’illustre connazionale Martina Navratilova ed alla domanda se pensa di poter eguagliarla ha risposto sinceramente: «No, quanto fatto da Martina è nella leggenda, ma per me vuole dire tantissimo la sua presenza oggi e che si dimostri sempre una mia fan».

Eugenie Bouchard invece è piuttosto dura con sé stessa. La canadese nonostante la giovane età non si accontenta del risultato appena raggiunto e riguardo a quanto detto nel discorso di premiazione rincara: «Forse non mi merito questo affetto che il pubblico mi rivolge, oggi non ho saputo mostrare il mio gioco» senza però negare che «Petra ha giocato in maniera splendida. Alle volte è così, il tuo avversario gioca meglio di te».

Per lei arriverà lunedì la soddisfazione di aver raggiunto un traguardo enorme come la top-10. Eppure non sembra ancora soddisfatta. «Per me non conta più di tanto. Ad inizio anno volevo entrare nelle venti, poi nelle dieci. Era un obiettivo, ma quando tra qualche giorno tornerò ad allenarmi avrò stimoli nuovi e nuovi obiettivi. Voglio sempre il massimo da me stessa, non mi accontento» parole che mostrano i motivi dei grandi progressi compiuti da Bouchard negli ultimi sei mesi, «ho parlato con il mio coach – ha detto – e mi ha detto di essere orgoglioso di quanto ho saputo fare. Nei prossimi giorni con lui riguarderò la partita ed insieme decideremo come affrontare la seconda parte della stagione, non dimenticando comunque i primi sei mesi assolutamente straordinari».

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