Wimbledon Juniores, Baldi vola ai quarti: "Il segreto di Kyrgios? Il suo carattere…."

TENNIS – WIMBLEDON – DAL NOSTRO INVIATO A LONDRA, LUIGI ANSALONI – L’azzurrino spiega la grandezza del nuovo fenomeno: “La sua palla è molto più pesante della mia, ma lui è più avanti soprattutto sul piano mentale.”

Filippo Baldi ha conquistato l’accesso ai quarti di finale del singolare maschile junior di Wimbledon. Sull’erba londinese, l’azzurrino ha battuto oggi, negli ottavi di finale, per 4-6 6-3 6-1, lo statunitense Alex Rybakov. Baldi, 18enne milanese che vive a Vigevano, nel 2013 ha raggiunto le semifinali agli Australian Open e ha vinto il torneo internazionale Avvenire. Un piccolo grande traguardo per Baldi nel torneo che lo scorso anno aveva visto trionfare l’altro azzurro juniores, la speranza del tennis azzurro Quinzi. “Quest’anno mi trovo molto meglio rispetto allo scorso anno – ha detto Baldi – nel 2013 era la prima volta da queste parti ed è andata un pò così, mentre oggi mi sono davvero trovato bene. Spero di continuare così e di vincere”. Pronostico per il torneo dei grandi? “Io dico Djokovic-Raonic per la finale – dice Filippo – anche se io tifo Federer. Raonic però l’ho visto bene, ha un servizio pauroso”. Inevitabile la domanda su Kyrgios, classe 1995, un anno in più di Baldi. I due si sono scontrati tante volte tra gli juniores e si conoscono bene. “Ci ho parlato ieri, Nick è un tipo troppo tranquillo, è veramente simpaticissimo. Lo scorso anno ci giocai in semifinale in Australia e mi diede 6-1 6-2, non vidi la palla. La differenza con lui? Non è solo fisica, anche se certo, questo conta – dice – la sua palla è molto più pesante della mia, sicuramente c’è una differenza sotto questo punto di vista, ma io credo che lui sia avanti soprattutto dal punto di vista mentale, dell’atteggiamento. Il giorno prima della partita contro Nadal diceva che poteva batterlo e tutti lo prendevano per matto, ma io so che lui ci credeva per davvero. Non è facile per un ragazzo a 19 anni giocare contro uno come Nadal, figurarsi batterlo, ma la vera differenza è credere di poterlo batterlo”.

 

 

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