Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
23 Giu 2014 14:25 - Wimbledon
Wimbledon. Seppi paga la cambiale degli ottavi: ko con Mayer
di Gianluca Atlante
TENNIS – WIMBLEDON – Dal nostro inviato Gianluca Atlante – Andreas Seppi è stato battuto in cinque set (63 26 46 76 64) dall’argentino Leonardo Mayer nel primo turno di Wimbledon. L’altoatesino difendeva l’ottavo di finale raggiunto l’anno scorso.
Andreas Seppi va alla cassa. A pagare. Una cambiale, purtroppo per lui, di quelle salate e pesanti al tempo stesso. La legge dell’erba, quella fresca e non ancora giallastra, ha punito l’azzurro. L’erba del primo giorno di gare dove, sul campo numero 4, si è consumata la sconfitta al primo turno del tennista altoatesino, numero 25 del tabellone, per mano di un Leonardo Mayer che, è bene dirlo, da queste parti, prima di oggi, aveva vinto solo due partite, non riuscendo mai ad arrivare al terzo turno. Diciamo subito che gli ottavi di finale dello scorso anno, quando a fermare la corsa dell’azzurro fu l’argentino Juan Martin Del Potro, sono un lontano ricordo. Come lo sono le vittorie in serie contro Istomin, Llodra e Nishikori. Quelle che, soltano un anno, ci avevano regalato un Seppi erbivoro contro ogni più rosea previsione. Oggi, invece, Mayer, Leonardo all’anagrafe, è stato più erbivoro di lui. Soprattutto nelle fasi cruciali del match. Come, per esempio, in quel settimo gioco del quinto. Quando, sul 30-40 e servizio Seppi, non ci ha pensato due volte ad aggredire con il suo rovescio ad una mano, la debole seconda dell’azzurra e a guadagnarsi un breakpoint che, di fatto, gli ha aperto, oseremo dire spalancato, le porte della vittoria. Brutto Seppi, oseremo dire inguardabile nel primo set. E, soprattutto, in quel tie break del quarto dove, invece di mordere la preda e non mollarla più, si è consegnato su di un vassoio d’argento al sudamericano, costruendosi, a meraviglia, il comun denominatore della sconfitta. E così, in un amen, alle 16 e 18 londinesi, mentre i tasti del nostro “Air” volano leggeri sulla cronaca quotidiana, lo 0-2 dei nostri tennisti, un qualcosa che lascia il segno. In negativo, ovviamente.
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