Wimbledon: la preziosa erba di Feliciano Lopez

TENNIS – WIMBLEDON – Feliciano Lopez continua la sua marcia trionfale sull’erba: dopo la sconfitta in finale al Queen’s contro Dimitrov, nella quale ebbe anche match point, lo spagnolo ha vinto Eastbourne ed è arrivato agli ottavi a Wimbledon, battendo Isner. Batterà anche Wawrinka? Uno degli ultimi esponenti del tennis da erba vive un momento di gloria.

Che fosse un erbivoro lo si sapeva da tempo: Feliciano Lopez lo ha sempre mostrato e confermato. Che potesse farlo a più di trent’anno in maniera così continua quest’anno, dopo un periodo di difficoltà, rappresenta invece una sorpresa.
Una bella sorpresa.

Chiusa la stagione su terra, per altri suoi conterranei certamente più gradita, non si è mai fermato lo spagnolo di Toledo. La finale al Queen’s non è stata un caso e se l’avesse vinta, chiudendo quel match point su un comodo dritto, nessuno avrebbe avuto da ridire, nemmeno il suo avversario (erbivoro anche lui), Grigor Dimitrov.

Feliciano, esperiente e ormai ultra-trentenne, non si è fermato. Piena consapevolezza della sua forza su questa superficie, efficacia fatta di servizi vincenti, tagli e un rimbalzo sul proprio rovescio più basso che gli permette una migliore copertura del campo, ha continuato a martellare.

Eastbourne lo ha incoronato campione, confermando il risultato dell’anno precedente: qui a Wimbledon lo spagnolo si è issato fino agli ottavi, battendo avversari difficili, ultimo John Isner, a cui non sono bastati caterve di ace e i tie-break. Lopez ha sempre trovato un modo per vincere. 

Potrebbe trovarlo anche domani contro Stan Wawrinka, apparso in verità in ripresa rispetto agli ultimi svarioni, ma non esattamente a suo agio su una superficie nella quale devi trovare naturale muoverti senza scivolare. Feliciano, che pare abbia consolato la Wozniacki dopo la rottura con McIlroy, potrebbe costituire un vero spauracchio per la testa di serie numero 5 del torneo e impedire un eventuale quarto di finale tutto svizzero.

L’erba sarà certamente più lenta, le palline più grandi, il gioco troppo più potente rispetto a una volta: se esiste però una superficie nella quale le variazioni portano a dei veri risultati, è ancora questa. Lopez lo sa e non contano gli anni che passano. Anzi.

 

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