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TENNIS – WIMBLEDON – DAL NOSTRO INVIATO A LONDRA GIANLUCA ATLANTE – Proprio mentre la Nazionale italiana di calcio saluta i Mondiali brasiliani, Simone Bolelli vince una bella partita, superando in quattro lottatissimi set il giapponese Ito. Al prossimo turno un match decisamente più ostico: lo aspetta Kohlschreiber.
Alle 19 e 13 londinesi, quando l’amarezza del mondiale brasiliano è un qualcosa che ancora non va giù, il tricolore torna a sventolare sul campo numero 8 di Wimbledon. Grazie a quel giocatore, Simone Bolelli, che sotto la cura Rianna, sta provando a rivedere la luce. Ripescato dalle qualificazioni, il “Bole” si è guadagnato il regalo, dimostrando di avere cuore e carattere da vendere, altro che Italia “prandelliana”. Contro il giapponese Ito era match accessibile, ma le parole, almeno sull’erba, sono da sempre destinate a lasciare spazio al gioco. I match vanno giocati, insomma, e soprattutto vinti. Simone lo ha fatto, al limite delle tre ore. Con caparbietà, con carattere lo ripetiamo, con quella voglia, crediamo, di urlare al mondo intero che lui c’è, che lui vuole tornare, che lui può ancora risalire la china, per la terza volta, e cancellare di colpo malanni e altro ancora. Ha vinto in quattro set. Poteva andare al quinto, il giapponese ha servito sul 6-5 e si è issato 5-3 nel tie break. Ma lui, il bolognese dal dritto esplosivo, è restato lì, con la testa e con il cuore, finendo con il portare a casa il match: 7/5 7/6 3/6 7/6, lo ripetiamo, in due ore e cinquantanove minuti di gioco. Quanto di meglio si potesse chiedere. Per la vittoria, per come è arrivata, ma soprattutto, per come è stata costruita. Con certosina pazienza, comun denominatore, alla fine, di una voglia innata di tornare ad essee quello di un tempo. Oggi Bolelli è di nuovo un tennista vivo. Sicuramente voglioso di stare in campo e soffrire. Palla dopo palla, come oggi. Contro Ito, sulla carta giocabile, ma che andava battuto.
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