Camila Giorgi e il sempre caro Wimbledon

TENNIS – WIMBLEDON – Dall’inviato a Londra GIANLUCA ATLANTE – Camila Giorgi continua a far bene sull’erba: batte 61 76 la Cadantu e si qualifica per il secondo turno nel quale affronterà la Riske. Insieme a Bolelli, Pennetta e Fognini è una dei quattro azzurri ancora in corsa.

Londra – Ha passato la giornata tra l’albergo e i campi di “Aorangi”. Le hanno cambiato campo non una, ma due volte. Poi, alla fine, ha giocato sul 19, sfidando il vento, un freddo inusuale e, soprattutto, quelle nubi minacciose, che la pioggia se la son tenuta, fortunatamente, stretta.

A quel punto, contro la rumena Alexandra Cadantu, ha dato libero sfogo all’arte della pallata. Spingendo di continuo, dall’inizio alla fine. Palla, dopo palla, spelacchiando sino all’orlo la “gialla” Slazenger. Sino al 6/1 7/6 finale, punteggio che così può dire tutto e nulla, ma che in effetti, di vite, ne ha avute due. La prima, quella del set iniziale, dove il “carrettino” di vincenti ha preso a schiaffi la giocatrice dell’Est.

Un 6/1 secco, di quelli che fanno male, che possono condizionarti. Non al punto dal finirti, perchè la Giorgi, come da copione, è anche capace di metterci del suo, molto del suo. E, allora, in un amen, la cadantu si è ritrovata avanti 5-1. E allora? Pallate, signori. Solo ed esclusivamente, sane pallate. Senza paura, senza “braccino”, senza nessun timore reverenziale. Senza pensare che il terzo set, visto l’andamento, era davvero lì ad un passo. Da 5-1 a 5-5. In un amen. In men che non si dica. Insomma, in un lasso di tempo che, per altre, vorrebbe dire giocare uno o due games al massimo.

E da lì, al tie break, il passo è stato breve, ma deciso. Perchè Camila ha continua a spingere. Piedi dentro il verde campo e via a tirare missili dall’altra parte. Dentro, fuori, non fa nulla. Guai a snaturare il suo credo, scherziamo. Non sia mai Signore, e va bene così. Perchè alla fine è arrivato il 6/1 7/6 dell’”erbivora” Giorgi. Mamma mia come le piacciono questi campi. 

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