TIME! Monte-Carlo, la storia gloriosa del torneo della Riviera

TENNIS – di FRANCESCA CICCHITTI

Oggi prende il via l’edizione numero 108 di uno dei tornei più attesi della stagione, quello di Monte-Carlo, che dà inizio ufficialmente alla stagione sulla terra battuta. Dopo oltre un secolo, questo torneo nato nel 1897 che si è affermato come uno dei principali eventi del Principato di Monaco, ha mantenuto sino ad oggi il suo posto tra i più grandi del mondo.

La storia di questo antico torneo, secondo solo a Wimbledon per anzianità, la si potrebbe riassumere in quattro periodi. Il primo, quello che va dal 1897 al 1905, ebbe luogo nei due campi creati dietro l’Hotel de Paris. Quegli anni furono dei fratelli Doherty, fu la loro era: Reginald vinse sei edizioni (1897, 98, 99, 1902, 1903, 1904) mentre suo fratello Laurence si aggiudicò il trofeo quattro volte (1900, 1901, 1905, 1906). I fratelli Doherty erano i migliori giocatori di quell’epoca, si distinsero sia sulla terra rossa di Monte Carlo sia sull’erba di Wimbledon dove in singolare Reginald vinse quattro volte, Laurence cinque e in doppio furono otto le loro vittorie.

Il torneo era già diventato prestigioso, attirava tanti turisti sulla Costa Azzurra e c’erano più di 700 spettatori al giorno. Fu così che la “Societé des Baine de Mer”, decise di spostare la sede, costruendo nuovi campi nel quartiere Condamine, dove il torneo si giocò per quindici anni e vide trionfare il neozelandese Anthony Wilding, che dominò vincendo Monte-Carlo per cinque volte. Dal 1915 al 1918 a causa della prima guerra mondiale, il torneo non fu giocato ma subito dopo nel 1919, con la crescente urbanizzazione di Condamine, fu necessario trovare un altro luogo. Purtroppo non c’erano aree disponibili, così costruirono sul tetto di un immenso garage, l’“Auto-Riviera”, situato a Beausoleil, tre campi da tennis, tre muri per il riscaldamento, una club-house e delle tribune. L’inaugurazione del nuovo impianto ebbe luogo il 28 gennaio 1921 in presenza di Suzanne Lenglen, la campionessa per eccellenza.

Un mese più tardi, iniziò la grande settimana degli Internazionali di tennis di Monte-Carlo: si aprì così il terzo periodo di questo glorioso torneo che ebbe una durata di sette anni, sino al 1928 periodo che diede alla luce una nuova generazione di tennisti e l’albo d’oro, si arricchì di nomi come Henri Cochet, Hongrois Von Kehrling, il Conte Mino Balbi (nel 1922), l’inglese Crawford e Alain Gerbauld. Ma la vera stella fu una donna, Suzanne Lenglen che vinse il torneo ripetutamente sia in singolo sia in doppio. Tra il 1901 e il 1982 si giocava anche il torneo femminile, che vide trionfare Silvana Lazzarino (1954) e Lea Pericoli in doppio.

Nel 1928 si apre il quarto periodo, il torneo lascia la sede di Beausoleil per stabilirsi definitivamente nell’attuale sede: il Monte-Carlo Country Club. Furono due i motivi di questo ulteriore spostamento, la riuscita costante della manifestazione e l’evoluzione del turismo. La “Societé des Baine de Mer”, non esitò ad investire cento milioni di franchi francesi per la costruzione di una nuova club-house e di campi da tennis. Dal 1928 al 1969 le figure di George Pierce Butler e di sua figlia Gloria ebbero un ruolo importante per l’evoluzione del torneo. Butler fu un grande mecenate che contribuì notevolmente finanziando il Monte-Carlo Country Club, egli voleva che ci fossero delle strutture degne del talento di Suzanne Lenglen.

Butler istituì una competizione, un doppio maschile il cui trofeo portava il suo nome, che richiamò nel Principato un grande numero di giocatori e personalità come il re di Svezia e quello di Spagna. Sua figlia Gloria aveva una passione smodata per il tennis e, con il suo contributo, rese il torneo monegasco quarto d’Europa dopo Wimbledon, Roland Garros e Roma. Attirò i migliori giocatori del mondo a partecipare, in più Gloria fu l’ideatrice delle “soireés des joueurs”, durante le quali i giocatori si esibivano travestendosi da personaggi famosi, serate indimenticabili per chi le ha vissute.

Tra il 1928 e 1969 il palmares si è impreziosito con i nomi di Von Cramm, Pelliza, Haillet, Darmon, Gimeno e Santana fino a Nicola Pietrangeli che si impose per tre volte (1961, 67, 68). Nel 1967 era evidente che qualcosa nel tennis stava cambiando e l’avvento dell’era “Open” inevitabile. Monte-Carlo non ebbe problemi ad aderire al nuovo concetto e nel 1969 l’olandese Okker vinse il primo torneo “Open” che vide la partecipazione di tennisti come Ashe, Gimeno, Santana, Mulligan, Pietrangeli, Gonzales e Segura.

Tra i migliori interpreti della terra rossa monegasca ricordiamo Ilie Nastase, Bjorn Borg e Thomas Muster che per tre volte si sono aggiudicati il trofeo; Wilander e Lendl due; fino ad arrivare agli anni ‘90 con il “predominio” spagnolo di Bruguera, Moya, Costa e Ferrero senza dimenticare, nel 2000, l’ultima vittoria di un giocatore francese, Cedric Pioline. Infine quella che potremmo chiamare “l’era Rafael Nadal”, il giovane iberico, ha conquistato il “Trophée du Prince” otto volte consecutive, superando di gran lunga i suoi illustri predecessori.

Oggi, in piena era “Masters Series”, vedremo cosa accadrà durante questa edizione. Roger Federer, dopo due anni di assenza, ha accettato di partecipare grazie ad una wild card. Nadal tenterà “la nona” e un ulteriore distacco da Djokovic, l’uomo che lo scorso anno ha interrotto la sua striscia positiva. Fognini, dopo la bella performance in Davis, tenterà di riconfermare la semifinale raggiunta lo scorso anno.

 

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