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Coppa Davis: è ancora Stepanek l'eroe, trionfa la Repubblica Ceca!

Di Diego Barbiani

STEPANEK b. LAJOVIC 6-3 6-1 6-1

BELGRADO. E’ festa grande per la Repubblica Ceca, che conferma il successo dello scorso anno in Coppa Davis battendo la Serbia di Novak Djokovic in trasferta, a Belgrado, grazie all’eroe dello scorso anno. E’ infatti ancora Radek Stepanek l’uomo che ha portato alla squadra campione in carica il punto decisiva al termine di una prova maiuscola contro il malcapitato serbo Dusan Lajovic. 

Per quanto sia stato “agevolato” il 35enne ceco dall’assenza di un altro singolarista di livello, vanno comunque dati i meriti di una prova in cui ha dimostrato tutto il proprio repertorio fatto di un tennis un po’ vintage, conquistando con pieno merito il successo.

L’avversario, dalla sua posizione di n.117 del mondo, non aveva grande scelta che quella di provare a fare gioco, creare problemi all’avversario con soluzioni improvvise. C’è stato match fino al quarto game. I primi turni di battuta erano imbrigliati in una fase di studio tra due che non hanno mai avuto occasione di giocare contro prima di adesso. Farlo alla quinta partita di una finale di Coppa Davis, oltretutto, aumentava a dismisura la tensione. Ogni punto poteva valere quadruplo e rimanere staccati fin dall’inizio sarebbe stato un guaio, in particolar modo per il serbo.

Lajovic è partito molto forte, conquistando un break al primo turno di battuta che ha dato fiato ai tanti tifosi serbi. Stepanek però, con un gran bagaglio di esperienza, non ha avuto problemi a rifarsi sotto ed a vincere un importantissimo turno di risposta sul 2-1. Lajovic era 40-0 prima di subire, uno dopo l’altro, la rimonta avversaria. Da quel momento in poi Stepanek ha provato ad ampliare il margine, sciupando però diverse occasioni sul servizio avversario. I suoi turni di battuta però non erano più in pericolo e così, sul 5-3, ha messo la firma sul primo parziale.

Dal secondo set in avanti non c’è più stata partita. Stepanek dominava il campo in lungo ed il largo, mentre Lajovic, abbattuto dall’impossibilità di vincere un punto se non con un errore avversario o con una costruzione perfetta di esso. 6-1 il secondo set e 6-1 anche il terzo e decisivo, che ha portato Stepanek, ma soprattutto la Repubblica Ceca, in paradiso. Per la seconda volta consecutiva sono loro i campioni del mondo.

DJOKOVIC b. BERDYCH 6-4 7-6(5) 6-2

BELGRADO. Grandissima gioia per Novak Djokovic, che ha saputo prevalere in un match molto complicato contro Tomas Berdych ed ha riportato la parità nella finale di Coppa Davis tra la Serbia e la Repubblica Ceca. Sarà quindi l’ultimo singolare a decidere chi sarà il vincitore dell’edizione n.101 dell’evento.

E’ stata una vittoria sofferta per il n.2 del mondo, che ha avuto bisogno di ricorrere a tutte le energie che aveva per superare il suo avversario.

Sembrava partito come una furia, il serbo, che da subito metteva sotto pressione Berdych. Ma quest ultimo, riuscendo a mantenere la calma nonostante i fastidiosi rumori che provenivano dalle tribune, ha tenuto duro con il servizio ed un efficace gioco profondo. Questa era una delle (poche) vie che poteva scegliere per provare a dar fastidio al suo avversario, farlo innervosire e provare ad approfittare delle piccole opportunità che trovava.

Con il servizio si è tenuto a galla per gran parte del primo set, anche quando era costretto a situazioni scomode. Quasi sempre si è trovato a rincorrere nel proprio turno di battuta, eppure chiedendo aiuto al colpo di inizio gioco si manteneva in scia al rivale. Dapprima due palle break sul 2-3, poi quattro (di cui tre consecutive) sul 3-4, poi altrettante sul 4-5. Alla decima occasione è arrivato il break, che è valso anche il primo parziale, con una sciocchezza del ceco che nei pressi della rete ha azzardato una stop volley uscita però alta e lunga. Djokovic, a punto ottenuto, ha sfogato tutta la sua tensione con uno dei tantissimi urli a pieni polmoni del suo incontro.

La tensione del n.2 del mondo era palpabile, quanto l’importanza della partita. Doveva necessariamente portare a casa il punto del pareggio se voleva che la sua nazione potesse ancora sperare nel successo e per lunga parte del match non riusciva a scrollarsi di dosso un avversario con cui ha perso solo in due circostanze, perdipiù in situazioni “particolari”. Nonostante Berdych non fosse mai stato in grado di ottenere palla break, l’avercelo sempre incollato nel punteggio lo ha innervosito a tal punto da lanciare più e più volte la racchetta a terra, sbuffare o sorridere ironicamente. Era un Djokovic emotivamente senza freni, qualsiasi cosa gli passasse per la testa si manifestava poi nel suo volto.

Nel secondo set entrambi hanno rifiatato per i primi sei game, dove chi serviva teneva con facilità la battuta. Lo sforzo del serbo per vincere il primo set stava chiedendo il conto e lui era meno attivo rispetto a qualche minuto prima. Anzi, quando Berdych ha provato l’accelerazione sono anche arrivate le prime palle break in favore della Repubblica Ceca. Poteva girare il parziale, se non fosse per l’attenzione del serbo ed un grave errore del ceco alla seconda occasione. Non bastasse questo, al tie-break Berdych ha da mangiarsi le mani. Con un tennis di altissimo ritmo ha messo subito in grande difficoltà Djokovic che è stato anche il primo a cedere.

Prima 4-2, poi 5-4 e servizio. Sembrava ormai certo il pareggio per i cechi quando un clamoroso errore al volo di Berdych lo ha fatto piombare nel baratro. Aveva il lungolinea di rovescio spalancato, con Djokovic che correva disperato a coprire la sua sinistra, quando ha voluto comunque angolare una comoda volèe di rovescio. La palla è terminata a metà corridoio e con altri due errori gratuiti di rovescio il serbo ha esploso tutta la propria rabbia ancora con delle urla seguite da un plateale gesto di supporto verso il pubblico.

Non era ancora finita, ma ormai il peggio era passato e Djokovic, che si era anche preso un warning per un nuovo lancio di racchetta, si era calmato. Ad inizio del terzo set è giunto il break, frutto ancora del momento di black-out del suo avversario. Berdych non si è più ripreso dal quel possibile punto che lo avrebbe portato a due set point e non ha più avuto la forza di tirarsi su. Così nel sesto game è arrivato un nuovo break in favore di Djokovic e la partita è finita lì.

6-4 7-6(5) 6-2 e punteggio che ora vede Serbia e Repubblica Ceca appaiate sul 2-2. Come lo scorso anno, sarà il quinto match a decidere chi solleverà la Coppa Davis. Come lo scorso anno ci sarà Stepanek per la Repubblica Ceca, mentre il debuttante Lajovic proverà a dare tutto sé stesso per diventare improvvisamente l’eroe di una nazione.

Diego Barbiani

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