Non è stata la più forte, forse la più grande se per “grandezza sportiva” s’intende la capacità di entrare nel cuore della gente, di farsi riconoscere e ricordare, e di lasciare qualcosa di sé alla storia dello sport che si è praticato. E Lea Pericoli, spirito libero, al tennis ha lasciato molto, e in molti […]
10 Nov 2013 19:39 - ATP
Atp Finals Londra. Djokovic: «Finale incerta, dovrò giocare come oggi»
di Diego Barbiani
Dal nostro inviato a Londra, Diego Barbiani
Novak Djokovic è arrivato in sala stampa molto soddisfatto della sua prestazione contro Stanislas Wawrinka, battuto 6-3 6-3. «Domani sarà una finale molto incerta, tra due giocatori che hanno avuto una grande stagione, specialmente lui (Nadal, ndr). Da dopo lo US Open non ho perso un match e cercherò di trarre da questo energie positive, come quando l’ho battuto a Pechino in due set».
Per conoscere qualcosa della sua tattica di domani sera invece «cercherò di riproporre quanto fatto stasera. Dovrò essere anche sostenuto da una grande prima di servizio».
A chi gli chiede se questa fatica di giocare ogni match tra Parigi e Londra rovinerà il rendimento nella finale di Coppa Davis, Djokovic ha detto: «Sapevo che la stagione per me poteva essere molto lunga, non potevo però fare dei cambiamenti in corsa e da martedì penserò ad aiutare la mia squadra per conquistare la sua seconda Coppa».
Wawrinka invece, entrato prima di lui in sala stampa, ha raccontato del suo match: «Un break non era abbastanza per vincere. Stavo giocando bene, ma non poteva bastare. Ero molto stanco, sia fisicamente che mentalmente. Questo contro un giocatore come Djokovic non può bastare mai». Ha poi aggiunto: «Sono un po’ dispiaciuto perché speravo di fare meglio, ma oggi non ne avevo proprio».
A chi gli chiedeva cosa cambia dopo un anno così e cosa vuol dire una stagione così importante, Wawrinka ha risposto: «Questo è stato un anno fantastico. Nonostante la sconfitta sono davvero, davvero, davvero contento della mia stagione. Non mi aspettavo di essere qui in semifinale, vincendo così tante partite contro i top-10. Vuol dire che questo è il mio livello, ora mi vedo molto più a mio agio al n.8 rispetto a quando ero n.17 ma giocavo ancora a sprazzi. Sono tra i top player e me lo merito. E’ fantastico! Anche a livello di nazionale, per la Svizzera vuol dire tantissimo. Magari ora il movimento troverà nuova linfa e chissà che non esca fuori un nuovo campione».