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“La stanchezza fisica c’era. Sapevo che era difficile smaltire le battaglie degli ultimi mesi, e specialmente delle ultime settimane, in un giorno, soprattutto perché la partita con de Minaur è stata molto stressante, anche dal punto di vista fisico”. Lorenzo Musetti analizza con grande lucidità la sua sconfitta contro Carlos Alcaraz che gli è costata l’eliminazione dalle ATP Finals. “Sapevo che avrei dovuto fare un miracolo: nel secondo set sicuramente sono crollato – ha spiegato l’azzurro -, quello che mi ha tenuto in gioco nel primo set è il fatto che ho servito molto bene”.
La stagione del tennista di Carrara è stata eccellente e tra poco sarà già il momento di pensare all’anno che verrà: “Onestamente devo ancora pormi degli obiettivi per il prossimo anno, però rifletteremo bene su quello che c’è da lavorare e sugli obiettivi e cercherò di puntare secondo me più in alto della top 5”, dice Musetti. “Quest’anno non so dove chiuderò in classifica, dipenderà credo dal match tra Jannik e Shelton. Sicuramente la parte mancata, specialmente quella sull’erba, è pesata tanto nel non poter difendere come avrei voluto la semifinale a Wimbledon, che ha influito parecchio nei punti nel ranking e sull’umore – sottolinea -. Perché venivo da un periodo bellissimo e il fatto di aver perso al primo turno in una condizione molto molto brutta, fisicamente parlando, ha influito un po’ anche sull’umore e questo mi ha rallentato un po’”.
Nel 2026 potrebbe esserci spazio per figure nuove all’interno del team, in particolare al fianco dello storico coach Simone Tartarini: “In questo momento, come ho già detto a inizio torneo, il team è quello che conoscete. È ovvio che farò le mie riflessioni su tutto. Ci saranno tante novità, a partire dalla mia compagna che partorirà a breve e quello sarà un momento che vorrò godermi appieno. Poi, ovviamente, se ci saranno delle novità, delle comunicazioni da fare sarò il primo a farle”.
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