Paolini, beffa enorme: Ansimova vince in volata

Si conclude con l’amaro in bocca il WTA 1000 di Pechino per Jasmine Paolini, che è rimasta in campo quasi due ore e tre quarti contro Amanda Anisimova e facendo di tutto per provare a prendere una vittoria che poteva dire tanto anche per la corsa alle Finals WTA di Riyad e invece la lascia appesa a un filo.

Nel 6-7(4) 6-3 6-4 conclusivo per la statunitense c’è una sfida durissima per entrambe, con Amanda fasciata al polpaccio sinistro e apparsa affaticata in più occasioni quando veniva spostata soprattutto a sinistra e Jasmine che per tutta la partita ha dovuto per prima cosa contenere le accelerazioni continue e brutali dell’avversaria, sempre pronta a imporre grande peso e potenza a ogni palla vagante.

La rapidità e scioltezza del braccio hanno spesso aiutato Anisimova, anche quando arrivava con quell’attimo di ritardo, dandole quantomeno modo di essere lei a decidere spesso le sorti dei vari punti giocati. Paolini, tra rincorse varie, cercava soprattutto di essere un po’ più paziente quando poteva e alzare la traiettoria per chiamare (anche) l’errore della rivale che sul finire del primo set ha buttato al vento l’occasione di chiudere e si è fatta riprendere dal 5-4 e servizio fino al 4-7 nel tie-break, con un passaggio a vuoto pesante. Presto recuperato, però, perché il break in apertura di secondo parziale ha di fatto riequilibrato la situazione e condotto a un più comodo 6-3.

Nel set decisivo ci sono stati invece i fuochi d’artificio, perché Amanda perdeva un immediato break di vantaggio ma cancellava il passaggio a vuoto con un bel recupero sull’1-2, cosa che capitava anche all’azzurra sul 3-3 grazie anche a un pizzico di riga sul 15-40. Dal 4-3 per lei, però, è arrivata la parte migliore della partita, e quella al tempo stesso più amara per la toscana: l’ottavo game è stato fiume, con sei chance di break ben create ma non concretizzate. Paolini ha probabilmente rimpianti sulla prima, quando nel tentativo di tenere profonda la traiettoria di un rovescio ha visto la palla uscire di poco. Sulle altre cinque, per quanto si sforzasse di giocare colpi complicati da ricevere per una che basa quasi tutto sull’aggressione da fondo campo e una palla abbastanza regolare da colpire, Anisimova pescava spesso il vincente in situazioni di svantaggio nel punteggio. Ai vari colpi da applausi dell’azzurra, la statunitense replicava come meglio non poteva e un pizzico dell’ennesima riga chiudeva un game molto complesso ma meritato.

Sul 4-4, poi, un punto rocambolesco rimetteva in corsa Anisimova sul 30-0 e un’altra mezza riga col dritto in risposta la mandava 30-30. Paolini, qui, di nuovo sbagliava in lunghezza nel tentativo di piazzare la palla e sulla palla break non ha potuto nulla. Si era ribaltato tutto, nuovamente, e la finalista di Wimbledon e dello US Open ha sfruttato l’occasione per chiudere l’incontro col servizio a disposizione, guadagnando una nuova semifinale in un ‘1000’ dove sfiderà Coco Gauff, che ha approfittato della giornata più comoda e battuto senza troppi impacci Eva Lys 6-3 6-4.

Paolini dunque comincerà il WTA 1000 di Wuhan con quei 65 punti di ritardo ancora da colmare rispetto a Elena Rybakina nella Race per le Finals, torneo dove è già qualificata in doppio con Sara Errani e dove cerca la seconda qualificazione consecutiva anche in singolare. Non sarà facile, perché è sempre meglio ormai a fine stagione partire con un vantaggio (seppur risicato), ma se non altro il distacco si è abbastanza ridotto rispetto alla kazaka.

Dalla stessa categoria