Resterà per sempre il primo italiano ad aver vinto un titolo slam, a Parigi, nel 1959. Successo che doppiò l’anno dopo. Ed il capitano della squadra che nel 1976 tornò dal Cile con la Coppa Davis, anche quella una prima volta. Nicola Pietrangeli se n’é andato a 92 anni e con lui si chiude una […]
Si è fatto attendere per una settimana intera, ma finalmente lo US Open (in questo caso a livello femminile) ha avuto una scossa con una giornata da ricordare. E non per motivi futili o extra campo. A dare la scossa, vera, sono state due tenniste ceche. Fortissime tecnicamente e sfortunatissime a livello fisico, tanto da essere entrambe campionesse Slam (pluri campionessa in ogni disciplina nel caso singolo di Barbora Krejcikova) e attualmente fuori dalla top-50 dopo aver saltato, entrambe, oltre la metà del 2025.
Prima Barbora Krejcikova, poi Marketa Vondrousova. Prima una rimonta pazzesca con otto match point annullati di cui almeno sei con colpi vincenti (e un paio da lasciare senza fiato) contro Taylor Townsend, poi una vittoria da urlo nella nottata italiana contro Elena Rybakina ad aggiungere un nuovo tassello alle big che sono cadute nella sua trappola, con un ultimo game in cui ha chiuso facendo “la Rybakina”: tre ace e una prima vincente per recuperare da 15-40.
Fuori la statunitense, in tabellone con una wild-card ma che stava giocando un grandissimo tennis, sconfitta 1-6 7-6(13) 6-3 in tre ore appassionanti, coinvolgenti e fatte di punti da vedere e rivedere per coraggio, qualità e precisione. Krejcikova sembrava fuori dal match fino all’1-6 1-3, poi al primo calo dell’avversaria ha lavorato con pazienza e attenzione per vincere i due game che hanno ridato equilibrio al parziale e alla partita. Dal 3-3 è stato tutto nuovo, con Barbora che controllava bene il proprio servizio anche sotto enorme pressione, perché il primo match point è giunto sul 4-5 e lo ha annullato con coraggio anticipando una palla sul rovescio spostandosi bene coi piedi e colpendo verso il lungolinea col dritto. Scenario simile anche nella seconda palla match, sul 3-6 nel tie-break, e dal 5-6 le due son state protagoniste di punti eccezionali. Probabilmente il match point più difficile da annullare, per la ceca, è stato sul 6-7 perché con la palla che le arrivava profonda ha optato per un rovescio in contropiede e controbalzo, con la palla che è atterrata all’incrocio delle righe a fondo campo, buona per questione di millimetri, e Townsend che ha visto il proprio urlo strozzato in gola. Non male nemmeno la scelta della volèe in contropiede sul 10-11, perché ci voleva una sensibilità fuori dal comune per addomesticarla in quel modo.
Un tie-break così, finito 15-13, non poteva che ribaltare tutto psicologicamente e, pur non avendo mollato, Townsend ha subito il colpo in maniera importante. Servendo per seconda nel set decisivo, ha perso una prima volta la battuta sul 3-2 e pur riuscendo subito a reagire non ha ritrovato la parità, subendo il break del 3-5 che ha dato il là alla chiusura del match. Krejcikova così, con la particolare statistica di 13 vittorie fin qui in stagione e ben tre di queste da match point sotto, è di nuovo ai quarti di finale di uno Slam. A New York non capitava dal 2021, quando perse contro Aryna Sabalenka. Stavolta troverà Jessica Pegula, che ha approfittato a inizio giornata di un turno sulla carta agevole e si è imposta 6-1 6-2 contro Ann Li.
Scenario identico per il primo quarto di tabellone, dove Sabalenka ha avuto un’altra giornata abbastanza comoda per battere con un netto 6-1 6-4 Cristina Bucsa e non riavrà ora Rybakina, che l’aveva sconfitta proprio ai quarti nell’ultimo torneo a Cincinnati, perché la kazaka è stata sconfitta in tre set contro Vondrousova. Un 6-4 5-7 6-2 in favore della numero 60 del mondo, con un passato molto recente da numero 6 del mondo e che, come visto anche contro Jasmine Paolini, ora sta veramente bene. Ha sofferto poco alla battuta grazie agli angoli e alla buona velocità della prima, giocando di intelligenza e sapendo che in fase di copertura era nettamente superiore a un’avversaria che imbrigliata in scambi lunghi e faticosi avrebbe potuto concedere. Il break per il primo set è giunto sul 4-4, mentre nel secondo tutto sembrava apparecchiato per un tie-break quando sul 6-5 Elena ha messo insieme quattro punti consecutivi dal 40-15 per strappare il set. Nel terzo, però, le energie sono venute a meno e la ceca continuando invece imperterrita, addirittura ha preso due break di vantaggio e, sul 5-2, la spettacolare chiusura con soli servizi vincenti rientrando dal 15-40.
Nel prossimo turno ci sarà una nuova sfida tra Sabalenka e Vondrousova, la terza nel 2025 con una vittoria a testa fin qui: a Berlino, su erba, si impose Marketa 6-2 6-4 mentre a Cincinnati ci fu la rivincita della numero 1 del mondo per 7-5 6-1, in una partita dove annullò 11 palle break su altrettante concesse. Il totale dei precedenti dice 5-4 per Aryna che forse avrà di fronte il grande scoglio prima della terza finale consecutiva a Flushing Meadows.
Risultati
[1] A. Sabalenka b. C. Bucsa 6-1 6-4
M. Vondrousova b. [10] E. Rybakina 6-4 5-7 6-2
[4] J. Pegula b. A. Li 6-1 6-2
B. Krejcikova b. [WC] T. Townsend 1-6 7-6(13) 6-3