Anisimova cancella Wimbledon, Swiatek deve cedere

[8] A. Anisimova b. [2] I. Swiatek 6-4 6-3

Vero che rimediare a pieno alla batosta della finale di Wimbledon era impossibile, ma Amanda Anisimova aveva una voglia di cancellare quella giornata che grazie anche al destino che l’ha rimessa di fronte a Iga Swiatek proprio nello Slam successivo è riuscita a girare completamente la situazione. Quella volta a Londra, tra fatica soprattutto mentale mai nascosta e la tensione di una prima finale Slam, rimediò un 6-0 6-0 che purtroppo per lei passerà alla storia, ma stavolta a New York è lei a conquistare una nuova semifinale Slam grazie al 6-4 6-3 contro la polacca numero 2 del seeding.

Una partita eccezionale per Anisimova, fatta di coraggio e vincenti a scardinare piano piano la solidità di Swiatek, poco sostenuta nei momenti chiave dal servizio e che non riusciva con continuità a fare il suo gioco. Una battuta d’arresto per lei importante più che altro perché la voglia di continuare il bel momento degli ultimi mesi era tanta, sentiva di avere tra le mani alcune carte importanti da giocare e, chissà, forse cominciava davvero a vedere viva la possibilità di riprendere Aryna Sabalenka in vetta al ranking WTA. Per lei, però, il 50% di prime palle in campo contro una giocatrice così ispirata e aggressiva non sono un buon segnale. Ha provato a opporre resistenza con quanto aveva, spingendo il dritto in palleggio per rimanere profonda con la traiettoria ed evitare di dare palle facili da aggredire, ma Amanda era altrettanto brava a trovare sempre ottimi punti d’impatto.

Il momento chiave del primo parziale è arrivato dal 4-4, con la statunitense a salvare un game ai vantaggi e, dopo il cambio campo, ad attaccare costantemente le varie seconde di Swiatek fino al punto che è valso il set. I servizi di Iga sono spesso visti in maniera forse troppo negativa, perché quest anno sta avendo i numeri più alti in termini per esempio di ace messi a segno con quota 200 ormai in vista. Il problema per lei è che la seconda per quanto ultimamente soprattutto fosse spinta e forzata, ha i difetti (molto tra virgolette vista la caratura della giocatrice) di essere prevedibile e docile se non viene rischiata per davvero. E Anisimova alla fine ha avuto anche un vantaggio psicologico. una volta ripreso anche lo 0-2 di svantaggio nel secondo parziale.

Il break sul 4-3 è stato un po’ l’anticamera del successo, coronando nel migliore dei modi una prestazione da applausi anche col pizzico di fortuna di un nastro favorevole nel momento decisivo. Se Swiatek veniva considerata da più parti una delle grandi favorite della vigilia, il tabellone ha smorzato parecchio questa corsa. Il suo US Open non è stato mai regolare, con qualche altalena di troppo tra secondo e terzo turno, e la partita di oggi pur non essendo una vera bocciatura ripensando alla Swiatek di primavera, è un colpo netto ricevuto da chi ha voluto subito resettare e ripartire. E ora ha di nuovo la chance di accedere alla finale.

Dalla stessa categoria