Swiatek contro Rybakina in semifinale, male Sabalenka

Per il terzo anno consecutivo Iga Swiatek è in semifinale a Cincinnati, torneo che forse meno di tutti rispecchia le proprie caratteristiche data la superficie abbastanza veloce (e di fatti è uno dei pochissimi in cui non ha mai ottenuto la finale) ma dove dimostra buona capacità di adattamento. Lo scorso anno fu eliminata al penultimo atto contro Aryna Sabalenka, questa volta dovrà vedersela contro un’avversaria altrettanto pericolosa sul veloce come Elena Rybakina, che oltretutto ha espresso un’ottima prestazione proprio contro la numero 1 del mondo.

La polacca si è imposta 6-3 6-4 contro Anna Kalinskaya in una partita buona, al solito molto delicata per via del gran caldo e che comportava un dispendio importante di energie. Proprio la numero 28 del seeding si era lamentata sul proprio profilo Instagram del dover essere subito in campo dopo le grandi fatiche dei giorni scorsi, compresa la sua vittoria al quarto turno contro Ekaterina Alexandrova che l’aveva costretta a essere di rientro alle 4 di notte in albergo il giorno prima. Purtroppo però, l’essere inserita nella parte alta del tabellone faceva sì che se non fosse stata nella partita delle 11 del mattino avrebbe comunque giocato un’ora più tardi non potendo avere lo slot serale, riservato alla parte bassa del tabellone.

Così, Kalinskaya già dopo tre game e aver tentennato alla battuta si è trovata costretta a chiedere un intervento del fisioterapista per un fastidio al polpaccio e, alla ripresa, subire il break che di fatto ha chiuso il primo parziale. Swiatek aveva così tutto per controllare la partita, più fresca fisicamente e con la capacità di mettere alto ritmo agli scambi muovendo l’avversaria. L’ultima volta, a Dubai (in condizioni tra l’altro similari), perse 6-4 6-4 manifestando fastidio e stanchezza, oggi si è gestita meglio nei momenti delicati, perché pur mancando due set point consecutivi sul 5-2 e offrendo chance di controbreak sul 5-3 si è ripresa bene e, nel secondo parziale, dopo un iniziale controbreak subito è scattata di nuovo sul 3-3 e ha rimosso i quattro match point non sfruttati sul 5-3 chiudendo nel game successivo alla battuta.

Ora contro di lei ci sarà Rybakina. I precedenti stagionali dicono 3-0 e, contando anche la finale di Doha del 2024, la polacca è in serie positiva da quattro partite. Nessuna di queste, però, è stata in alcun modo semplice e le difficoltà son sempre state tante. Negli Emirati a spaccare la partita ci si è messo un primo set di 90 minuti. Alla United Cup è stata una lotta fisicamente tremenda. Di nuovo a Doha dopo un primo set in controllo ha subito il rientro dell’avversaria e infine a Parigi Swiatek è stata dominata rischiando quasi un netto 6-0 in 20 minuti nel primo set e, sotto 1-6 0-2, era spalle al muro come mai al Roland Garros. Inoltre, malgrado il grande accumulo di partite in questa tourneè nordamericana, Rybakina proprio ora ha tirato fuori la prestazione importante con un netto 6-1 6-4 ai danni di Sabalenka.

La campionessa in carica ha abdicato con una prestazione negativa al servizio e dove è parsa non avere tempo in campo, scarsa concentrazione nei momenti chiave e un generale stato di frustrazione. In entrambi i parziali ha avuto chance iniziali, in risposta, e non le ha mai sfruttate. Sul 2-1, poi, Elena ha fatto il primo allungo e da lì è cominciata una fase di dominio assoluto con 16 punti su 18 vinti dalla campionessa di Wimbledon 2022. E nel secondo parziale, nuovamente, Aryna non sfruttava palle break innervosendosi sempre più, cedendo poi la battuta e finendo sconfitta in malo modo contando anche i tanti punti che perderà nel ranking e (soprattutto) come Swiatek in questa mini fase pre US Open le abbia recuperato almeno 300 punti nella Race portandosi ora a quasi 1000 lunghezze: poca roba forse vista la chance dello Slam, ma è tutto da reinterpretare.

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