Paolini super: finale a Cincinnati, sfiderà Swiatek

Jasmine Paolini già adesso ha dimostrato che in questo dannato sport che è il tennis ci sono circostanze che possono anche ribaltarsi quasi completamente da una settimana all’altra. A Montreal la durissima sconfitta all’esordio contro Aoi Ito, il match point mancato e il nervosismo mostrato erano considerati il nuovo tassello di un periodo piuttosto delicato, a Cincinnati ha vinto partite durissime tra quarti e semifinali contro avversarie di valore come Coco Gauff e Veronika Kudermetova per ottenere una nuova finale in un WTA 1000 e avere un’altra chance di sfidare Iga Swiatek.

La toscana ha superato la tennista di Kazan per 6-3 6-7(2) 6-3 in due ore e mezza di gioco, bravissima a cancellare dalla propria mente il passaggio a vuoto del secondo parziale quando il brutto turno di battuta sul 5-4 aveva ridato vita alla rivale che sulla scia dell’entusiasmo si era presa la parità al tie-break. Paolini ha ripreso coraggio e ha meritato il successo nel passaggio da 3-2 a 5-2 nel set decisivo, vincendo un pesantissimo game al servizio sul 4-2, una volta preso il nuovo vantaggio. Per la russa, invece, hanno inciso tantissimo i 75 errori gratuiti in una partita dove non è mai parsa davvero a suo agio in campo, se non forse per quei 20 minuti di fine secondo parziale. Troppo poco, però, per ottenere qualcosa più di una partita lottata ma persa.

Così, come nel Roland Garros 2024, ci sarà una nuova finale tra Paolini e Swiatek. I precedenti fin qui sono completamente a favore di Iga, che di recente ha battuto Jasmine anche nella semifinale di Bad Homburg, e con la polacca che oggi ha trovato un gran successo contro Elena Rybakina, per la quinta vittoria consecutiva contro la kazaka dalla finale di Doha 2024. Ognuna di queste, però, è stata una lotta serratissima e la ex numero 1 del mondo ha spesso dovuto trovare di extra qualcosa nel proprio bagaglio per spuntarla, trovando qualche crepa nel braccio della rivale quando i set si facevano molto tirati pur con un livello in campo di primo ordine. Perché oggi Rybakina non ha grandi colpe, malgrado un 5-3 non capitalizzato nel primo parziale. Il 7-5 6-3 per Swiatek è frutto di tanta forza mentale da parte di quest ultima, costretta spesso a remare e faticare nello scambio ma riuscire comunque a essere solida e sbagliare poco, forzando spesso l’errore dell’avversaria quando i punti scottavano davvero.

I quattro game consecutivi sono stati probabilmente una conseguenza di questa fase, con Swiatek che preso il primo parziale ha mantenuto un livello fin troppo elevato per la rivale, che invece ha perso brillatezza e subito un netto parziale di 10-2 a metà del secondo set che ha spezzato del tutto la situazione fino al game finale, dove la campionessa di Wimbledon 2022 ha avuto una mezza occasione di nuovo attaccando da fondo sul 15-30 ma vedendosi spostata fino a perdere campo e farsi trovare scoperta sul rovescio in diagonale. Iga, così, è giunta alla tredicesima finale in carriera in un 1000 e domani (non prima di mezzanotte in Italia) andrà a caccia del titolo n.11 nella categoria, il primo da Roma 2024. E intanto rosicchia altri punti ad Aryna Sabalenka nella Race, col distacco che ora è sceso a meno di 900 punti.

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