Anisimova: prima semifinale Slam dopo 6 anni, sfiderà Sabalenka

Ha dovuto attendere fino a un mese e mezzo dal suo ventiquattresimo compleanno, ma Amanda Anisimova è riuscita finalmente a tornare una semifinale Slam a sei anni dall’ultima volta. Ragazza dal talento puro, con una carriera che poteva esplodere già sei anni fa ribaltata da infinite vicende personali, la statunitense è riuscita a spingersi fino alle migliori quattro di Wimbledon dove giovedì affronterà Aryna Sabalenka per un posto nella finalissima di sabato.

6-1 7-6(9) il punteggio conclusivo di un match quasi dominato contro Anastasia Pavlyuchenkova ma dove ha dovuto riprendersi nelle fasi finali per non rischiare la beffa che a quel punto sarebbe diventata atroce dopo i due match point sciupati sul 5-4.

Un tocco di palla come al solito devastante e un timing che spesso lasciano senza parole la stavano spingendo a una delle vittorie più belle e importanti della carriera, con un primo parziale dominato e un secondo che pur mancando due chance consecutive nei primi momenti ha visto l’allungo sul 5-2. Al servizio sul 5-3 qualcosa si è inceppato, coi nervi che facevano capolino e una situazione di parità che per una volta la vedeva sconfitta. Dopo il cambio campo reagiva, piazzava ottime risposte e si procurava due match point, ma sia il movimento laterale sul primo lungolinea sia la rincorsa alla palla corta non perfetta sul secondo han lasciato molto a desiderare, segno di come tutto il corpo stesse sentendo il momento delicato.

Pavlyuchenkova pareggerà per il 5-5 e salirà fino allo 0-30 prima di vedersi recuperare e dover risalire lei da 0-30 nel game successivo. Comincerà così un tie-break punto a punto, senza allunghi, con emozioni e tensioni che si sormontavano e occasioni per entrambe nella lunga fase a oltranza che ha visto la neo top-10 premiata accasciandosi a terra dalla gioia. Non arrivava a questo punto dal Roland Garros 2019, in quell’edizione rocambolesca vinta in finale da Ashleigh Barty. All’epoca sembrava la rampa di lancio, poi nel giro di due mesi la tragica notizia della morte del padre e l’inizio di una lunga fase negativa che l’ha vista anche staccare dal tennis per uno stress mentale che l’aveva ormai portata al burnout. La qualità, però, non si poteva smarrire nel tempo.

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