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04 Giu 2025 16:32 - Senza categoria
Andreeva perde le staffe, Boisson vola in semifinale contro Gauff
di Diego Barbiani
La semifinale della parte bassa del tabellone femminile del Roland Garros, che fino a ieri aveva riservato pochissime sorprese, vedrà di fronte la certezza rappresentata da Coco Gauff contro l’assoluta sorpresa del torneo Lois Boisson. La numero 2 contro la numero 361 del ranking WTA, una differenza da record di trecentocinquantanove posizioni che verrà cancellata nel momento in cui saranno l’una contro l’altra alla caccia della finale Slam parigina.
I due quarti di finale odierni sono stati tutt’altro che spettacolari, dove un po’ può aver inciso la chiusura del tetto che ha cambiato completamente le carte in tavola rendendo la terra molto più lenta e umida, annullando la potenza di Madison Keys (e di Gauff) e rendendo la prima partita una lotta dura e molto fisica. La numero 7 del seeding pur partendo con un doppio break di vantaggio ha dovuto cancellare set point sul 4-5 e solo al tie-break ha avuto la meglio per 8-6 contro la connazionale, che a sua volta sprecato un 4-1 e doppio break nel secondo si è comunque imposta 6-7(6) 6-4 6-1.
Poco tennis di livello, qualche folata per entrambe rispetto alla grande fatica fatta per gestire un terreno scomodo, scivoloso, su cui Keys non riusciva a fare velocità e potenza e non aveva alcun controllo dei propri colpi, spesso in ritardo sugli spostamenti e con entrambe che assieme hanno superato quota 101 errori gratuiti in tutto. Alla fine, per Coco, è servito tantissimo il fatto che su un campo così l’aspetto fisico divenisse ancor più predominante. Pur avendo perso il primo set, lo scatto sul 4-1 e servizio malgrado fosse stato ricucito aveva messo la partita su un binario che alla lunga l’avrebbe probabilmente favorita. Il punto cruciale, qui, è stato il break nel nono game e il turno di battuta tenuto per il 6-4. Nel terzo, un calo per Madison era abbastanza prevedibile ed è divenuto molto netto dopo il primo allungo della connazionale che è tornata in semifinale per la terza volta in carriera.
Contro di lei, in maniera quasi impronosticabile, Boisson. La francese che è in tabellone grazie a una wild-card e che aveva cominciato come numero 24 del proprio paese uscirà comunque vada da leader del tennis transalpino femminile rompendo la barriera della top-100 e avvicinandosi di forza alla top-50. Un 7-6(6) 6-3 contro Mirra Andreeva frutto soprattutto del crollo mentale avuto dalla sua avversaria, che dal 5-3 di vantaggio nel primo set e dal 3-0 nel secondo ha perso ogni genere di controllo in una lotta contro se stessa, il proprio team e il pubblico. Una scena che ha ricordato, anche solo in piccola parte, il crollo nervoso di Martina Hingis nella finale qui a Parigi del 1999 contro Steffi Graf.
Fin quando si è parlato di tennis, Andreeva cercava di inchiodare Boisson sul lato del rovescio e Lois di girare tanto attorno alla palla per colpire col dritto carico e pesante che si è visto fin qui nel torneo. Da quel leit motiv nascevano trame seguenti con Mirra che tendenzialmente ritrovava la palla sul rovescio e poteva decidere per un contropiede, magari anche con un cambio di ritmo, o per cercare il campo aperto col lungolinea, o provare entro un paio di mosse la smorzata, vedendo Boisson spesso dietro dalla linea di fondo. Già in qualche game, però, la numero 6 del seeding sembrava perdere le misure del dritto e i problemi sono aumentati da quel 5-3 con poi un brutto turno di battuta sul 5-4 e uno infinito tenuto sul 5-6 dove anche il servizio ha cominciato a non funzionare tra prime errate e seconde fuori di metri. La francese non riusciva a far partire lo scambio sui due set point e così si arrivava quantomeno al tie-break, dove Andreeva recuperava un po’ di calma ma sul 6-5 non sfruttava il set point e, sul 6-7, pur servendo a uscire sul rovescio è stata mandata in corsa a colpire col dritto sbagliando non di poco in corridoio.
La frustrazione che cercava di tenere a freno è mano a mano divenuta sempre più evidente, anche con un break immediato a inizio del secondo set, celebrato con un urlaccio. Il pubblico, chiaramente tutto per la sua rivale, è entrato in pieno nella partita e dallo 0-3 ha cominciato a spingere Boisson e a pizzicare sempre di più la rivale che già sul 3-1 entrava definitivamente nel pallone e mentre la rivale risaliva fino al break del 4-3 lei di contro urlava a qualcuno nel suo angolo di andar via mentre Conchita Martinez la riprendeva con sguardo molto contrito dicendole di stare calma, poi prendeva warning per aver lanciato una palla verso gli spalti in preda alla frustrazione e infine si lamentava pesantemente per una correzione dell’arbitro su una voleè in cui Boisson ha fermato il gioco (3-3 0-30) e il giudice di linea aveva detto “buona” mentre Miri Bley, l’arbitro, ha detto “fuori”.
Il break del 4-3 è stato un po’ la fine. Boisson servendo bene quando serviva ha allungato sul 5-3 e raccolto i resti della sua avversaria con un ultimo break per l’insperata vittoria e il tripudio generale. Andreeva l’ha salutata, lei quasi è parsa cercare di rincuorarla. E così si apre una nuova pagina. Domani, come seconda partita, scenderà in campo contro Gauff a una sola partita da qualcosa di assurdo.