Swiatek rivede se stessa per una notte

La differenza di rendimento per Iga Swiatek tra il match d’esordio contro Alexandra Eala e quello di terzo turno contro Linda Noskova è pari al giorno e alla notte. Il campo è lo stesso ma è sembrato un’immagine di un anno fa tanto era diversa, la polacca, rispetto a 48 ore prima.

Il 6-4 6-2 contro la ceca, che l’aveva spesso impegnata a fondo negli ultimi 15 mesi, è molto anacronistico con il suo momento forse anche esasperato dalle aspettative altissime e di fatto si ritrova, Iga, nella pessima posizione di chi non può sbagliare. Fin tanto che tutto proseguiva al meglio i pensieri erano meno densi; ora che c’è da un puzzle da ricostruire e serve inevitabilmente tempo, questo non c’è.

Inutile anche fare ora dei lanci in avanti e parlare di una giocatrice ritrovata, perché snocciolando le partite degli ultimi mesi ci sono stati momenti positivi e vittorie nette alternate a passi falsi inattesi e dove Swiatek non ha potuto ingranare nel trovare fiducia e continuità. A Miami, per esempio, ha giocato un’ottima partita negli ottavi di finale contro Elina Svitolina prima di perdere malamente contro Eala nei quarti. E in un certo senso l’alternanza si è ripetuta alla Caja Magica, anche se già contro la filippina all’esordio c’è stato un momento che ha cambiato radicalmente la situazione non tanto nel punteggio quanto nel modo di giocare della polacca che al servizio dal 3-3 del secondo set, ripreso il break di ritardo, ha cominciato a elevare il livello al servizio.

Quattro ace stasera contro zero doppi falli sono un primo buon indicatore a cui si deve aggiungere il volto appena dopo il match point. Non uno sguardo felice, ma deciso verso il proprio team. Della serie: “Forza, andiamo avanti”. Ripetuto appena dopo aver stretto la mano all’avversaria e all’arbitro. Aveva parlato alla vigilia del suo esordio di voler guardare più a come si sente in campo: classiche dichiarazioni di circostanza per qualcuno, ma non per una pessima attrice (in senso buono) come lei. E stasera Swiatek è parsa stare molto meglio. Aveva di fronte un’avversaria che ha retto forse poco, perché Noskova su terra battuta, se lei sente bene il proprio tennis, è un’avversaria che può reggere fino a un certo punto prima di diventare una macchina di errori gratuiti, ma dopo i 57 punti regalati a Eala Iga oggi ha chiuso i rubinetti ed è stata un muro da fondo campo, resistendo molto bene negli scambi “pesanti” e vincendo praticamente tutti i game delicati.

Soprattutto, però, Swiatek era ben connessa alla partita da incoraggiarsi senza sosta, per una volta mettendo finalmente da parte il nervosismo e la frustrazione e guardando in avanti con grande determinazione. Indipendentemente per lei da quanto avverrà da adesso in avanti, avrà bisogno di restare su questi binari: è quel punto di partenza di cui necessita e, per sua fortuna, il tennis non le è mai mancato. Agli ottavi, lunedì, la sfida per nulla banale contro Diana Shnaider, numero 13 del seeding, che fin qui ha mostrato doti piuttosto interessanti pur magari mancando ancora un po’ sull’aspetto mentale e di continuità. Per recitare il ruolo di guastafeste, però, è probabilmente quanto potrebbe riuscirle meglio.

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