Swiatek rischia ancora ma ribalta Eala, Andreeva avanti

Erano ormai quattro anni che Iga Swiatek non perdeva un match d’esordio in un torneo WTA. Tolte le Finals, con il loro format particolare, l’ultima volta che la polacca veniva eliminata così presto da un tabellone del circuito maggiore femminile era a Cincinnati 2021 quando si fermò contro Ons Jabeur. Il momento attuale, però, è quello che è: tanti stenti e diverse prestazioni ben al di sotto dei suoi standard, con la statistica sempre più crudele sull’ultima finale (esclusa la United Cup) raggiunta al Roland Garros 2024.

Oggi poteva essere l’occasione perché questa serie, giunta invece a 55 partite d’esordio consecutive vinte a tutti i livelli, venisse interrotta perché nemmeno l’arrivo della parte di stagione sulla terra battuta sembra stia cambiando il trend degli ultimi mesi. L’esordio da campionessa in carica a Madrid è stato un discreto calvario fino alla metà del secondo parziale, ritrovatasi indietro un set e break contro la stessa Alexandra Eala che la eliminò nei quarti di finale a Miami. La filippina, che in Florida si spinse fino alla semifinale, conduceva 6-4 e 3-2 col servizio a disposizione prima di essere ripresa e soccombere al livello superiore alle sue corde che Swiatek ha saputo trovare quantomeno al servizio nella seconda metà di gara.

Un 4-6 6-4 6-2 per la numero 2 del mondo che non è stato nemmeno celebrato, con lo sguardo nascosto dalla visiera e un timido movimento del labbro tra tic nervoso e gesto di magra soddisfazione. In un match molto altalenante, Swiatek ha rimesso in campo le difficoltà di questa fase di carriera anomala per lei: era partita meglio rispetto agli affanni di Miami ma Eala era scappata subito avanti di un break e nei tre game successivi al servizio riusciva a salvarsi ogni volta pur concedendo varie palle break. In quel momento, sul 2-4, Iga ha pagato mentalmente i tanti sforzi non redditizi con un pessimo turno di battuta e gli spettri di una nuova giornata da incubo sembravano già materializzarsi.

È un momento quantomai delicato: se Swiatek lascia prendersi dalla negatività, dalla foga, dalla voglia di strafare senza avere la giusta fiducia nel suo gioco, tutto crolla. Eala faceva quel che doveva per tenerla in affanno, rispondendo a ogni seconda un metro dentro al campo e avendo il giusto anticipo sulla palla, ma più che a Miami quando impressionava con il coraggio e le accelerazioni oggi risaltava tanto il livello negativo di una big alla ricerca di se stessa, capace di fare tanto male quando riusciva a imporre il suo ritmo e comandare, ma che troppo spesso colpiva male la palla. Alexandra era quasi ripresa dal 5-2 e servizio, ma sul 5-4 e 40-40 è rientrata nello scambio su un contropiede di Iga non efficace e sul set point ha visto volare via un nuovo dritto della polacca. Aveva sofferto in ogni game al servizio, ma aveva portato a casa il parziale e nei primi turni di battuta del secondo set la situazione rimaneva identica: break subito, game salvato da 0-30. Swiatek, con un dritto tanto in difficoltà e un colpo in generale senza grande pericolosità, è stata quasi sul punto di affondare. Sul 2-1 0-30 cominciava una serie di sei errori gratuiti di dritto, cedeva la battuta sul 2-2 ed era a tre game dalla sconfitta. Ha reagito, e questo è forse il primo tassello positivo della sua giornata, recuperando con forza l’ennesimo svantaggio e dal 3-3 in poi ha cominciato a servire sempre meglio.

Difficile dare un tono necessariamente positivo pensando che mai in una condizione mentale accettabile si sarebbe trovata in quella circostanza, ma l’aumento di punti gratuiti è stato evidente e importante. Ha cominciato a lavorare meglio il punto d’impatto e trovare bei piazzamenti profondi, spingendo anche sulle seconde e piano piano crescendo anche negli scambi da fondo sentendosi finalmente più a suo agio in campo, forzando meno e cambiando di più le traiettorie. Per ribadire un po’ la singolarità del momento, però, già sul 2-0 nel secondo parziale ha avuto un passaggio meno positivo che per sua fortuna non ha inciso in maniera così negativa e ha confermato l’iniziale break grazie anche a un ottimo passante di rovescio sul 2-0 30-30. Fondamentalmente, questo era molto di cui aveva bisogno: Eala è un ottimo prospetto e come tante giovani se sente di poter avere una chance contro una big in giornata negativa trae ancor più fiducia ed energia, ma nel momento in cui le distanze vengono ristabilite anche lei è andata smarrendo la spavalderia della prima parte di gara. Non di meno, degli 80 punti vinti complessivamente dalla filippina ben 57 sono stati errori gratuiti della polacca.

Swiatek poteva chiudere in maniera più agevole e anche sul 5-1 si è incartata con alcuni brutti punti persi nei pressi della rete che hanno allungato un po’ di più la partita. Poco, perché sul 5-2 ha ottenuto un nuovo break, ma significativo ancora una volta di un percorso con vari ostacoli. Ha cercato, nella conferenza stampa pre torneo, di raccontare come abbia bisogno soprattutto di giocare e pensare alla propria condizione anziché avere in testa come da adesso a Parigi tutti si aspettino da lei un segnale. È un momento delicato e al terzo turno avrà una nuova gatta da pelare come Linda Noskova, giocatrice contro cui ha spesso vinto ma che anche nei momenti migliori le ha sempre dato enormi grattacapi.

Tra gli altri risultati, invece, c’è stato un buon esordio di Mirra Andreeva con un netto 6-3 6-4 contro Marie Bouzkova e uno pessimo invece per Aljona Ostapenko che, non recuperando soprattutto a livello mentale dopo le fatiche di Stoccarda, ha finito sconfitta 7-6 6-2 contro la rientrante Anastasija Sevastova che al terzo turno se la vedrà contro Diana Shnaider (6-1 6-2 contro Katie Volynets) e la vincente tra loro due avrà negli ottavi proprio Noskova o Swiatek. Vittoria pesante infine per Belinda Bencic, che ha eliminato la numero 20 del seeding Clara Tauson per 7-5 7-5.

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