Sabalenka, vittoria ad alta tensione contro Kostyuk: in semifinale ha Svitolina

Si aspettava di capire cosa sarebbe successo alla parte alta del tabellone del WTA 1000 di Madrid, con Aryna Sabalenka che partiva grande favorita per la finale e aveva davanti a sé avversarie insidiose ma battibili soprattutto per la fiducia e l’esperienza che può mostrare alla Caja Magica, e invece il quarto di finale contro Marta Kostyuk si è rivelato oltremodo provante.

Tra motivazioni, sportive e non, e voglia di fare finalmente una prestazione importante, l’ucraina è stata vicinissima a fare il colpaccio ed è stata partita alla pari per circa due ore e mezza terminate 7-6(3) 7-6(7) in favore della numero 1 del mondo con tanto, però, di accesa polemica nel finale quando Sabalenka si è rifiutata di servire la seconda palla dopo aver sentito la pioggia cadere e l’arbitro, che non aveva sospeso, le ha dato modo di rigiocare la prima di servizio una volta che avrebbero chiuso il tetto. Poteva capitare in qualsiasi momento e questo è stato sul 5-4 Kostyuk nel tie-break del secondo parziale.

Marta vincerà il punto giocato alla ripresa, ma per quanto avesse ragione nel contestare la decisione dell’arbitro aveva subito il colpo e perso il ritmo indiavolato che stava tenendo. Non concretizzerà nessuno dei due set point, nemmeno quello sul 7-6 prima di cedere 9-7 a un’avversaria mai particolarmente ben voluta, oggi ancor di più bersaglio delle sue ire e coi fischi delle tribune piovuti in campo nel momento in cui Sabalenka stringeva la mano all’arbitro a fine partita. I motivi dei ‘buuu’ potrebbero essere generici, tra chi ancora non ha capito perché le ucraine non stringono la mano alle rappresentanti dei paesi invasori (ed è più un problema di queste persone) o perché non hanno apprezzato i momenti conclusivi. Ed è finita così, con Kostyuk furiosa nell’uscita dal campo pensando ancora a quel momento in cui Sabalenka ha deciso per prima che non voleva servire e ha avuto in dote dall’arbitro la possibilità di riservire la prima.

Il match fin lì era stato appassionante, un po’ per l’equilibrio inscalfibile e un po’ per l’adrenalina particolare che si respirava. Marta aveva meriti enormi, perché stava mettendo in campo un’aggressività e una ricerca del dritto sul dritto dell’avversaria come prima scelta per attaccare che spesso fruttava tanto. Aryna aveva sempre qualcosa in più da proporre, ma non riusciva mai a staccarsi e anzi proprio a seguito di un’ottima risposta Kostyuk attaccava col dritto e prendeva il primo break dell’incontro per salire 5-4. Ha provato in tutti i modi a prendersi il parziale, ma non ha sfruttato il set point avuto. Non si è demoralizzata e ha cancellato a sua volta con coraggio l’occasione concessa sul 5-6 prima però di capitolare nel tie-break. Un’ora e mezza di primo parziale, e non era comunque finita.

Kostyuk ripartiva come meglio non poteva, ma non sfruttava ancora il nuovo break di vantaggio. Veniva ripresa sul 2-2 ma riusciva a tenere la testa fino al 5-5 quando un po’ di tensione e un doppio fallo di troppo l’hanno costretta a cedere ancora il servizio. In risposta, però, tornava a esaltarsi e salvando un match point si portava a un nuovo tie-break, lì dove riusciva ad arrivare avanti nelle battute conclusive, prima del momento in cui si è sentita vittima di un torto. Per il punteggio, 5-4 divenuto 6-4, sembra quasi un discorso relativo, ma la grande tensione già di un momento per sé delicato ed enfatizzato ancor di più dalla partita e dai tanti significati che ci sono dietro, l’hanno mandata su tutte le furie facendosi anche scappare un commento rivolto al suo team: “lei (Sabalenka) non vincerà mai il premio sportività dell’anno, sicuro”. Aryna ha tirato dritto per la sua strada, ritrovando quasi subito spinta e comando, cancellando molto bene il terzo set point e colpendo un gran rovescio sul 7-7 prima di chiudere la pratica.

Il finale, molto su di giri, lascia il posto a quanto accadrà domani quando la numero 1 del mondo sarà di nuovo in campo (nel match serale, non prima delle 21:30) contro Elina Svitolina, con la memoria che va a quel momento a rete a fine gara del loro quarto di finale al Roland Garros 2023, in cui Sabalenka andò a rete e la guardò come ad aspettarsi una stretta di mano che non sarebbe mai arrivata (e lo sapeva) mentre Elina si allontanava venendo così sommersa dai fischi del pubblico e la bielorussa, nel frattempo, che tradiva un ghigno verso il proprio angolo appena dopo aver bevuto un sorso d’acqua.

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