Jasmine Paolini è a Stoccarda, dove da lunedì prenderà parte al WTA 500 tedesco da testa di serie numero 5 e con al suo fianco il successore di Renzo Furlan. Dopo la separazione abbastanza improvvisa con lo storico coach ed è tennista a livello ATP, la toscana ha deciso così di ripartire da Marc Lopez, […]
14 Apr 2025 17:50 - Senza categoria
Pegula: Paolini? Bello allenarsi con lei. Questo posto è speciale
di Diego Barbiani
Jessica Pegula è la terza protagonista del media day del WTA 500 di Stoccarda. Numero 3 del mondo, è reduce dal primo titolo in carriera sulla terra battuta, a Charleston.
Di seguito, la conferenza stampa della statunitense.
Benvenuta a Stoccarda, Jessica. Posso chiederti le sensazioni nella tua prima volta alla Porsche Arena?
“Sono veramente felice di essere qui. Come dici è la mia prima volta e sto cercando di sentirmi sempre meglio su questi campi e come tutto funzioni. Non credo di aver mai giocato un torneo indoor sulla terra battuta quindi fin qui è tutto un trovare la giusta misura. Fortunatamente ho passato la fase del jet lag da qualche giorno. Fin qui credo che le condizioni siano piuttosto rapide, questa non è la terra battuta che abbiamo nel resto della stagione. È veloce, scivolosa, soprattutto sulla Porsche Arena. Non vedo l’ora di iniziare, di mettere qualche partita nelle gambe e vedere come va”.
Siamo solo a metà aprile e hai giocato sette, otto tornei. Hai vinto più partite di chiunque altra. Come ti senti?
Sì è vero, ma anche perché ho giocato più di chiunque altra. Ma è anche vero che mi mancava un po’ questa sensazione fisica, lo scorso anno ho dovuto saltare questo periodo della stagione. Ho giocato a Miami e Charleston, ma mi sentivo abbastanza svuotata, mentre ora mi sento molto più fresca. Mi sento molto più pronta a giocare, viaggiare e cose così. Dallo scorso anno ho imparato che sì forse non avrei dovuto giocare così tanto sentendomi non a posto. Ora però mi sento davvero bene. Mi sento pronta ad andare in campo, forse questo è quello che succede quando fai bene e forse è anche un bel problema da avere. Stai bene mentalmente, fisicamente. Ho avuto un problema al ginocchio sul finire della scorsa stagione, in Arabia Saudita, e sono riuscita a gestirlo credo davvero bene. Ho giocato tanto quest anno e mi sento che in campo riesco a muovermi molto bene quindi sì, in generale va tutto bene.
Se non sbaglio hai detto di aver deciso di giocare qui a Stoccarda dopo aver ricevuto ottimi pareri dalle giocatrici. Lo fai dopo essere stata e aver vinto a Charleston. Mi chiedo se la decisione di esserci in entrambi sia anche dovuta al valore che questi due eventi hanno per il circuito WTA, una tradizione di almeno quarant’anni e sono riconosciuti ovunque come posti speciali per il tennis femminile.
“Oh sì. Assolutamente. Il problema era sempre stato che per me, statunitense, giocare Charleston era sempre stato un must perché è negli Stati Uniti e ho sempre amato giocare lì. Questo mi sembra molto simile, solo nella sua versione europea. È nel tour da tantissimo tempo, ha pareri davvero buoni da sempre, da tantissime giocatrici. Davvero, non avrai alcun giudizio che se non positivo. Per noi statunitensi è difficile essere qui e giocare così presto, ma quest anno ha funzionato e io davvero volevo esserci. Sono qui solo da qualche giorno ma già vedo come sia uno dei tornei più carini che il circuito WTA ha. Tutto sembra organizzato negli standard più elevati. E per noi è davvero conveniente: siamo a due passi dallo stadio, la Porsche Arena è bellissima. Ho giocato qui oggi per la prima volta e sono rimasta affascinata. Sicuro capisci perché ci sono paragoni tra i due, perché vengono considerati due dei migliori WTA 500 del tour e sono, di nuovo, davvero contenta di esserci qui”.
Ti ho vista prima in campo in allenamento con Jasmine, avete fatto alcuni punti davvero belli. C’è qualcosa nell’allenarti contro avversarie in top-10 che può stimolarti o aiutarti nella preparazione di un torneo?
“Diciamo che è sempre bello allenarsi con le migliori. Queste sono le giocatrici contro cui andrai nel caso arrivi nelle fasi finali dei tornei ma allo stesso non è mai una priorità, non mi interessa più di tanto cercare appositamente la big. Non c’è mai certezza su chi tu possa affrontare, chi magari sia più in forma in una certa settimana e abbiamo anche visto come non sia importante essere una big, a livello di ranking, per far bene. Alla fine, ogni allenamento è un buon allenamento. Ed è bello allenarsi con Jasmine. Poi qui, sulla Porsche Arena. Il tabellone è pieno di big, non hai nemmeno tempo di entrare nel torneo che hai subito un big match”.
Lo scorso anno, come dicevi, hai dovuto saltare quasi tutta la stagione sulla terra battuta, quest anno che obiettivi hai?
“Mah penso che sia stato molto importante per me partire bene con il titolo a Charleston. È terra verde, diversa da quella rossa europea, ma per esempio è una terra abbastanza veloce come qui e direi anche a Madrid. Forse a Roma non sarà la stessa situazione ma per me è importante avere un boost. Come se non avessi avuto bisogno di una settimana o due di adattamento. Le mie speranze ora sono perlopiù… Non avendo giocato lo scorso anno vorrei essere abbastanza libera: non ho nulla da perdere, e raccogliere il più possibile. Ho anche fatto piuttosto bene a Madrid in passato, sono fiduciosa. Spero di vincere partite e andare avanti”.
In doppio hai fatto invece molto bene con Coco Gauff, pensi di poter giocare ancora assieme?
“Sì Coco e io abbiamo giocato assieme diversi anni e abbiamo fatto davvero bene. Abbiamo ottimi ricordi, anche perché allo stesso momento facevamo bene assieme in singolare. Ora non vogliamo più giocare così tanto, la programmazione si fa sempre più dura. Io non giocherò più gli Slam, qui questa settimana sono con Desirae Krawczyk che è una mia grande amica e spero di far bene con lei, però sì non penso giocherò più gli Slam perché si fa sempre più difficile. Non vorrei dovermi tirare fuori a un certo punto. A Miami per esempio è stato abbastanza sfortunato. Giocare una partita in singolare molto lunga e poi dover essere in campo in doppio, non mi sentivo tanto bene fisicamente e mi sono dovuta ritirare. La programmazione è dura, ma mi piacerebbe continuare ogni tanto con qualche doppio”.
Questa è una domanda invece su questi ultimi anni. Sei riuscita a fare lo step importantissimo, sei divenuta una delle giocatrici più continue, hai vinto diversi titoli, ottenuto grandi finali… Il tutto in un momento della carriera dove vorrei capire se ti senti più sorpresa o più orgogliosa perché sentivi di avere queste possibilità già prima.
“Mah sai, ho sempre creduto in me stessa, è chiaro. Ma ero anche un po’ spaventata. Non volevo mai essere una di quelle giocatrici che ottiene un super risultato e poi fallisce, non si conferma. Ricordo che dopo aver fatto i miei primi quarti di finale Slam sono andata a Doha, ero nelle qualificazioni, e mi dicevo che non avrei mai voluto essere quella giocatrice che fa magari un grande risultato e poi perde nelle qualificazioni. È dura, è davvero dura quando devi dare continuità ai risultati per sentirti una big. E credo di aver sorpreso me stessa per come bene mi sia adattata, perché sinceramente da quando sono diventata una big, e non credevo potesse succedere… Ho pensato che, anche dopo il primo anno in cui ho fatto bene, entrare nell’anno nuovo ho pensato di avere una sorta di calo, e invece sono stata sorpresa io stessa del mio rendimento. Non so, forse sono anche fortunata in questo aspetto, perché ormai è qualcosa che va avanti da un po’ di tempo. Sono stata in grado anche di fare il salto in top-5, andare in fondo in uno Slam, vincere vari WTA 1000. Onestamente pensi sempre che puoi farcela, ma non ho mai pensato di poterci riuscire in maniera continua. Quando ero più giovane non la credevo una mia forza, e quindi come sono stata in grado di farlo? Non lo so, davvero. Forse perché sono piuttosto rilassata, forse la mia testa. È successo così, in maniera naturale. Ma sono davvero grata che siano almeno un paio d’anni che posso definirmi una big. Anche se poi non abbia davvero i titoli più importanti, non sia come Aryna (Sabalenka, nda), come Iga (Swiatek, nda) che posso vincere molto spesso, credo che la continuità sia un punto forte. Anche se non riesco a vincere Slam, sono felice che riesca a essere continua ogni settimana, a mettere insieme bei risultati. Credo che sia un punto di forza, magari un po’ diverso. Sono veramente orogliosa di me”.