Paolini: troppo passiva col servizio, devo mantenere il livello alto

Secondo me a un certo punto della partita sei stata dentro a un ‘trappolone’ enorme. Tutto fila per il tuo verso, poi un attimo e si ribalta completamente, lei col pubblico tutto a favore, tu magari non più efficace, sul 4-3 mi sa che hai fatto due uscite sul rovescio un po’ affrettate… Magari poi non la ricordi troppo bene.
Non troppo, diciamo, però è stata una partita davvero tosta. Lei sul 6-1 2-0 ha cominciato a essere molto più aggressiva, specialmente sulla risposta. Io ero un po’ troppo passiva col servizio, a volte magari mi succede, vedo che devo mettere più prime però inizio a diventare troppo passiva. Sicuramente è una cosa a cui devo fare attenzione, poi le partite si complicano piuttosto velocemente a volte. Sono contenta, ecco, di come alla fine l’ho girata e l’ho portata a casa però sicuramente un obiettivo per la prossima partita è di cercare di mantenere un livello alto e di, insomma, se faccio break di star lì pronta per confermarmi”.

Verso la fine mi è sembrato che ti stessi un po’ perdendo la pazienza. Ho avuto quella sensazione perché magari sul 5-4 lei ti stava attaccando costantemente, sul 6-5 ti sei fatta riprendere dal 40-15 e hai dovuto ricominciare da capo… Come eri in campo?
“Eh guarda lì sicuramente nemmeno malissimo, nel senso che ero di nuovo un po’ in partita, no? Secondo me ho sbagliato, tra virgolette, nei game dei controbreak. Cioè, ne prendi uno… ok, ma due no, non puoi riprenderlo subito di nuovo. Lì secondo me è un po’ cambiata la partita. Quando sei lì vicino nel punteggio non è nemmeno facile, però cercavo di essere positiva, no? Cercavo di dirmi che insomma potevo comunque farcela, che mi sentivo bene. Era più questione di fare le cose giuste”.

Sto cercando di guardare queste prime tue partite per capire un po’ se c’è qualcosa di diverso: alle volte forse rischiavi un po’ di più, altre vedevo piazzamenti piuttosto buoni per esempio delle seconde palle, forse qualche passo più indietro la linea di fondo per rispondere, o forse solo perché lei colpiva molto forte?
“Secondo me quando mi prendeva un po’ il gioco col dritto come primo colpo dopo la mia risposta era molto pericolosa, però è un aspetto che devo un po’ migliorare e quindi lo terremo a mente tra le varie cose da fare, magari in allenamento o comunque già provarlo nella prossima partita. Sicuramente è un aspetto dove posso ancora un po’ incidere”.

L’ho chiesto anche a Pegula prima: il torneo ha già detto che è tutto esaurito da mercoledì alla finale. Quando entrate in campo c’è un gran caos, luci, una musica introduttiva molto carica… Tu hai giocato contro due tedesche finora, ma sei riuscita a far caso a questo momento o sei sempre chiusa in una tua bolla?
“Ma guarda, secondo me è un bellissimo torneo e mi piace davvero come sia allestito. Lo stadio non è grandissimo, però c’è sempre tanta gente e questo gioco di luci appunto fa molto spettacolo. Secondo me… Lo apprezzo tantissimo, è un torneo che dovrebbe essere preso ad esempio per tanti altri”.

L’ultima domanda è sulla tua prossima avversaria: Gauff. Ci hai giocato solo due volte, sono state battaglie, soprattutto una di tre set. Cosa pensi di aspettarti qui sulla terra battuta?
“Spero di rispondere un pochino di più. Sicuramente devo cercare di essere aggressiva, di cercare di tenere il controllo del punto perché altrimenti diventa difficile. Lei comunque è aggressiva, completa, ha un gran rovescio e si muove benissimo. Devo cercare di tenerla lontana dal campo, mantenendo il controllo e mettendole pressione. Questo sicuramente l’obiettivo principale, poi sì approfitterò della giornata di domani per parlarne meglio, intanto in testa ho queste indicazioni qui.

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