Paolini: “C’è un po’ più di consapevolezza in queste partite”

Jasmine, prima partita e diciamo tutto sommato facile. O almeno: l’hai resa facile.
“Sì perché non è mai facile la prima partita sulla terra battuta, soprattutto qui che è pur sempre diversa. C’è un po’ da adattarsi però, no, sono contenta di come sia andata anche perché sei pur sempre contro una tedesca, col tifo di casa… Può essere insidioso, però appunto son contenta così”.

Me l’avevi presentata in un certo modo, ma ho avuto la sensazione che lei fin da subito volesse anche prendersi molti più rischi. Ho pensato si sentisse già al limite, tu che percezione hai avuto?
“Lei è partita molto aggressiva, però è una giocatrice a cui credo piaccia molto giocare rapido e colpendo all’altezza del fianco, abbastanza piatto. Almeno questo pensavo anche dopo averla affrontata a Dubai. Su terra è chiaramente un altro discorso però all’inizio comunque mi cambiava molto spesso sul lungolinea, rapidamente, specialmente col dritto. Quindi all’inizio ho fatto un po’ di fatica in più, poi ho iniziato a trovare un po’ più di traiettorie lunghe e avere un po’ più di fiducia anche con la risposta, così dopo è andata meglio”.

Quanto vale l’esperienza in partite simili? O magari non tanto in queste partite ma in questo momento generale, per te, rispetto a un’avversaria che è ancora all’inizio del suo percorso.
“Ma guarda, credo che l’anno scorso mi abbia dato un po’ di consapevolezza in più, no? Quindi… o forse un pochino di fiducia in più verso me stessa e so che posso giocare a un certo livello e cerco di portarlo in campo sempre. Ovviamente non sempre riesci a esprimerti come vorresti, però credo che sia importante anche tenere a mente ciò che di buono si è fatto in questo caso l’anno precedente senza alzare troppo le aspettative ma comunque essere consapevoli che a un certo livello ci ho giocato e che quindi in qualche modo mi appartiene”.

Nel prepartita il primo confronto con Marc Lopez. Come è stato?
“Ma guarda, abbiamo parlato un po’ ovviamente nel preparatita anche per capire un po’ cosa sono abituata a sentirmi dire, cosa vorrei che mi venisse detto, cosa lui invece pensa che magari mi dovrebbe dire… Quindi è stato un po’ un confronto ed è buono che abbiamo insomma la possibilità di giocare un’altra partita, almeno. Ci conosciamo meglio, lui mi conosce meglio anche nel match… Io lo conosco meglio e vediamo come si evolverà, però per ora siam partiti bene (ride, nda)”.

Proprio guardando alla prossima sfida: un’altra tedesca, Jule Niemeier. Hai per caso visto qualcosa di quella battaglia prima del tuo match?
“Sì, lei tra l’altro era una giocatrice che ho già affrontato, credo un paio di volte. Un servizio potente, un dritto potente, colpisce la palla molto bene… Si sentiva bene il rumore quando colpiva lei, anche da fuori dal campo e però insomma spero di fare una buona partita e cercare di essere aggressiva per farla muovere, quella sicuramente sarà la chiave. Ma insomma è un po’ sempre così, diciamo che tenere il pallino del gioco in mano è sempre l’obiettivo (ride, nda) però non è facile, ecco”.

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