Mirra Andreeva: io contro mia sorella? Sarà una grande partita

Nel media day del WTA 500 di Stoccarda è la volta di Mirra Andreeva, numero 6 del seeding e reduce da un eccezionale inizio di stagione con i successi al WTA 1000 di Dubai e Indian Wells.

Di seguito, la trascrizione dell’intervista.

Ciao Mirra, benvenuta a Stoccarda. Come sta andando il tuo ambientamento?
“Sì è la mia prima volta qui a Stoccarda. Fin qui sto adorando tutto. Amo i campi, la vista sul campo centrale, tutto”.

E parlando un po’ degli allenamenti, come ti senti?
“Sì ho già avuto qualche buon allenamento. Sono arrivata qui un po’ presto e ho potuto cercare di adattarmi alle condizioni e ai campi. Fin qui posso dire di sentirmi abbastanza a mio agio e spero di poter mostrare un buon livello di gioco nei prossimi giorni”.

Mirra, hai avuto un inizio di stagione eccezionale, con già due titoli importanti vinti sul cemento. Lo scorso anno hai fatto semifinale al Roland Garros, hai saputo spingerti avanti anche a Wimbledon. Posso chiederti se hai capito quale sia la tua miglior superficie?
“Onestamente ora non sono nemmeno sicura come prima. Direi la terra battuta, ma adesso forse anche il cemento comincia a piacermi. Forse l’erba è la più complicata per adattarsi, io per esempio credo di aver bisogno di tanto tempo per trovarmi a mio agio. Quest anno probabilmente farò molta attenzione a quella fase di stagione”.

Ti sei da subito sentita a tuo agio qui? È terra battuta ma diversa da quella tradizione, oltretutto nella Porsche Arena è tutto così particolare tra luci, le macchine sullo sfondo… Non ti distrae tutto ciò?
“No questa non è la solita terra battuta, ma ho approfittato di qualche giorno di allenamento e ora penso di sentirmi piuttosto bene qui. E poi sì, la vista sulla Porsche Arena è splendida, sto già pensando a quale delle tre macchine esposte vorrei guidare (ride, nda). No però dai, un passo alla volta. Non siamo ancora a quel punto, mi guardo intorno, mi piace tutto, ma per esempio non ho ancora la patente. Vediamo se arrivo in finale”.

Una domanda sulla possibilità di affrontare Erika nel primo turno: come pensi sarà ritrovare tua sorella al di là della rete?
“So che ci sarà questa possibilità. Cercheremo di prendere il tutto in maniera molto professionale. Non abbiamo altra scelta, andremo in campo e giocheremo come in qualsiasi altra occasione. E ti dirò, faremo in modo che sarà una grande partita”.

Sei seguita da Conchita Martinez da ormai un anno e in generale vediamo comunque che sono poche le allenatrici nel circuito WTA. Secondo te c’è un motivo particolare?
“Sinceramente? Non saprei proprio come rispondere. Questo è appena il mio secondo, terzo anno nel tour e solo da uno solo con Conchita. Con lei fortunatamente ho una relazione splendida e credo funzioni davvero bene. Spero di avere ancora tanti anni di lavoro con lei”.

Tre anni fa facevi i tuoi primi importanti passi nel circuito WTA. Sei ancora nel momento in cui lo sviluppo è continuo e importanti, ma dalla tua prospettiva quali sono i fattori che ti aiutano a sviluppare il tuo percorso in questi anni?
“Credo che sia soprattutto il divertirmi in campo e cercare di fare sempre più strada, allo stesso tempo però di rimanere seria. Credo che ultimamente ho trovato il giusto bilanciamento nel non, diciamo, essere depressa o preoccuparmi troppo in campo, ma prendere tutto in maniera un po’ più rilassata. Lasciar andare. E credo che trovare questo bilanciamento mi abbia aiutato tanto negli ultimi mesi”.

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