Jannik Sinner
Nel momento più buio di Churchilliana memoria, Jannik Sinner ha preso la migliore decisione possibile. Per la sua vita, per la sua carriera, per il suo futuro che ora, senza il peso dell’attesa di una sentenza che nel frattempo si è trasformato in accordo, sembra più radioso che mai.
Il “patto” con la Wada e i tre mesi di squalifica rappresentano la fine di una brutta, bruttissima storia, da qualsiasi lato la si voglia vedere. Umana e non solo, per Jannik, che ha vissuto mesi di tormenti interiori infernali, e anche professionalmente, visto che ha dovuto prendere la decisione di cambiare il suo team, con l’addio a Ferrara e Naldi, che avevano comunque fatto parte del percorso e della scalata alla vetta di Sinner.
Un accordo questo con la Wada che non modifica una cosa, la più importante: Jannik era innocente prima e lo è ancora di più oggi, per stessa ammissione dell’agenzia antidoping. Il patto tra le due parti non cambia questo. Una volta capito il punto, si arriva alla riflessione di come si è arrivati alla decisione di Sinner di chiuderla qui.
E si può dire, senza mezzi termini, che ancora una volta lui e il suo team, questa volta legale, hanno fatto la cosa più giusta. Con lucidità e intelligenza. Molte cose si possono dire di Jannik ma sicuramente è una persona che sa scegliere molto bene con chi lavorare, sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista legale.
In soldoni, vincono tutti e non perde nessuno. Sinner salterà quattro Masters 1000 e poco più, di cui in uno non difendeva nessun punto (Indian Wells, bottino già perso lo scorso anno), Miami (lì sì, 1000 punti ma niente di drammatico), Montecarlo (dove non avrebbe partecipato probabilmente) e Madrid, dove difendeva poco o niente e forse nemmeno sarebbe andato. In classifica il vantaggio è tale che tranne miracoli di Alcaraz o Zverev il n.1 non è a rischio. Cosa importante, non salterà Roma e non salterà nessun slam, anzi arriverà a Parigi e a Londra certamente più fresco degli altri, vedremo se anche più in forma. Con in più senza il peso della sentenza e con la voglia di giocare libero, finalmente.
Ma attenzione, tutto questo non è un regalo della Wada. L’agenzia mondiale si è fatta un bel favore. In questo modo può comunque rivendicare un risultato e non rischia di fare quella che sarebbe stata una figura terrificante. In linea teorica, tutti hanno vinto. In pratica, non ha vinto nessuno ma non ci sono sconfitti. In Italia la chiameremmo un qualcosa di “Democristiano”, ma tant’è.
Ci sarà qualche contraccolpo mediatico per Jannik? Forse, chi lo sa. All’estero pare non stiano prendendo troppo bene la cosa, ma passerà. In Italia si è tendenzialmente felici di essersi levati un grosso peso dalla stomaco e tutti sembrano (più o meno felici). Quando Sinner rientrerà, a Roma, non ci penserà più nessuno. Anzi, forse già da domani.
Continua l'assurda corsa di Alexandra Eala a Miami, con la filippina che da wild-card centra…
Matteo Berrettini vola ai quarti di finale dell’Atp 1000 di Miami battendo alla fine di…
Dopo la grande battaglia contro Naomi Osaka, Jasmine Paolini ha superato brillantemente la prova del…
Due anni fa, al termine del Roland Garros 2023, Iga Swiatek celebrava il suo terzo…
Sarà Magda Linette e non Coco Gauff l'avversaria di Jasmine Paolini nei quarti di finale…
Jasmine Paolini ha ribaltato una partita durissima contro Naomi Osaka, trovando uno dei successi più…