Swiatek, semifinale all’Australian Open dopo 3 anni: fuori Navarro

Era dal 2022 che Iga Swiatek non si spingeva fino alla semifinale dell’Australian Open e, in generale, di uno Slam sul cemento. E quest anno a Melbourne c’è riuscita cedendo una miseria di game alle avversarie: 12 in cinque partite, con un nuovo 6-1 6-2 odierno a Emma Navarro numero 8 del seeding.

Una partita comunque più combattuta delle precedenti e nessuna facile ironia sul game in più che la statunitense può aver vinto rispetto alle avversarie precedenti della polacca, perché Swiatek oggi ha avuto da lavorare parecchio da fondo campo a causa di una prima di servizio che non l’ha quasi mai aiutata ed è andata in calando per tutto il secondo parziale fino a toccare il 47%. Per fortuna di Iga, la sua enorme qualità da fondo campo era superiore a tutte le trame di palleggio che Emma poteva proporre così da chiudere senza particolari problemi.

Ha lavorato tanto oggi col dritto, la numero 2 del tabellone, che ha anche cambiato impostazione rispetto alle precedenti partite alzando di circa 20 centimetri l’altezza del colpo rispetto alla rete. Nei primi game sembrava capace di far male a ogni punto in risposta, soprattutto col rovescio, poi quando la rivale ha cominciato a entrare nel match ha evitato quanto più possibile la diagonale mancina per non concedere eventuali azioni di contrattacco al rovescio di Navarro impostato molto bene: piatto, con qualità, penetrante. Fondamentale, nell’ottica del punteggio, trovare il doppio break del 4-1 e servizio e allungare subito sul 5-1. In generale, il primo parziale della polacca è stato di livello davvero elevato: vincenti continui, palle profonde, scambi controllati e dove manovrava la palla da angolo ad angolo. Un po’ il contrario di quanto si è visto nel secondo set, in cui al di là di una maggiore difficoltà a trovare la prima di servizio sembrava concedere qualcosa con la profondità e il controllo del proprio dritto.

Non era chiaro se il vento, comunque presente dall’inizio, fosse diventato più fastidioso per chi fosse in un certo lato del campo ma quando Iga era alla sinistra dell’arbitro tendeva ora a colpire palle che rimbalzavano corte, esponendosi un po’ alle accelerazioni della statunitense. Di fatto, Swiatek ha tenuto quattro volte la battuta nel secondo parziale e in tre è stata costretta ai vantaggi. Soprattutto, il game sul 2-2 l’ha vista anche salvare (bene) una palla break trovando grande profondità col rovescio in uscita dal servizio a evitare l’aggressione avversaria. Sulla palla game successiva, poi, un momento contestato: la smorzata di Navarro sembrava definitiva, Swiatek effettuava il classico “colpo di reni” e in totale estensione metteva la racchetta riuscendo a rimandare la palla al di là della rete e chiudere col rovescio immediatamente dopo. Per Emma, il recupero di Iga era avvenuto dopo il secondo rimbalzo ma Eva Asderaki, arbitro di enorme esperienza (ricordate la finale US Open 2015 tra Djokovic e Federer e i sei overrule corretti al millimetro dell’arbitro? era lei), non ha chiamato il “not up”. L’unico replay, non valido per la decisione finale, mostrava una palla probabilmente oltre il limite.

Ripartite dopo il cambio campo, Navarro saliva 30-15 prima di subire ancora una volta il dritto avversario e cedere tre punti consecutivi con Swiatek che confermava il break, di nuovo rifugiandosi ai vantaggi, e saliva 5-2. In risposta, come spesso accade, la polacca non ha voluto sapere di mollare un game da 30-0 ed è riuscita al terzo match point a evitare ulteriori patemi in un eventuale 5-3. E così, domani sarà lei ad affrontare Madison Keys per un posto (per entrambe) nella prima finale all’Australian Open della carriera.

Gli highlights del match

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