“Brugera – Becker… a Montecarlo…” cominciava così il servizio finale di una trasmissione che solo pochi ricorderanno, “Grande Tennis 1991”, andata in onda a fine dicembre di quell’anno. Erano i tempi di Tele+2, la prima pay per view in Italia, l’Unione Sovietica crollava definitivamente proprio in quei giorni, un altro mondo, c’erano Rino Tommasi e […]
08 Gen 2025 13:37 - Extra
Il “grande tennis” di Rino Tommasi e quel suo linguaggio inimitabile
di Matteo De Laurentis
“Brugera – Becker… a Montecarlo…” cominciava così il servizio finale di una trasmissione che solo pochi ricorderanno, “Grande Tennis 1991”, andata in onda a fine dicembre di quell’anno.
Erano i tempi di Tele+2, la prima pay per view in Italia, l’Unione Sovietica crollava definitivamente proprio in quei giorni, un altro mondo, c’erano Rino Tommasi e Gianni Clerici come fari di chi seguiva il tennis senza la disponibilità di immagini che abbiamo oggi.
Il servizio era dedicato a colpi e situazioni più spettacolari, divertenti, viste nel corso di quella stagione alcune davvero incredibili, accompagnate da una piacevolissima canzone dei Prefab Sprout in sottofondo, e qualche pennellata di commento dei due giornalisti, mai scevra di ironia, come nel loro stile.
Per il pubblico italiano, davvero una nicchia nella nicchia, considerato il bacino dell’allora Tele+2, quello speciale riassuntivo della stagione di tennis fu una piacevole e inaspettata novità.
Non si era mai avuta una trasmissione di questo tipo, e in un’era in cui non You Tube e Social Media neanche erano stati concepiti, quel plus di immagini fu davvero un regalo di Natale, anche grazie alla qualità con cui venne organizzato tutto lo speciale. La conduzione e lo stile di Tommasi e Clerici, le due voci che per chi seguiva il tennis erano ormai più che familiari, la ciliegina sulla torta di due ore di ottimo intrattenimento.
Fu proprio Tommasi a dare l’incipit alla redazione per la realizzazione del programma e questo è uno di quegli aneddoti che forse meglio descrive chi è stato Rino Tommasi e cosa lo ha reso il grande giornalista/conduttore a cui oggi rendiamo omaggio, ringraziandolo per essere stato uno di quelli che ci ha fatto innamorare e apprezzare fino in fondo quello che lui stesso definiva “lo sport del diavolo”, il tennis.
Questi erano i suoi “circoletti rossi”.
Ciao Rino, buon viaggio e grazie.
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