Non si può probabilmente parlare di match dell’anno, ma allo US Open Jasmine Paolini e Bianca Andreescu hanno dato vita a una battaglia spettacolare durata quasi tre ore che finirà molto in alto a fine stagione nelle classifiche di tanti. Il terzo capitolo della loro saga Slam nel 2024 è anche il più intenso, duro e qualitativamente elevato, terminato con l’urlaccio cacciato fuori a pieni polmoni dalla toscana e la canadese che a rete le diceva di non poterne più di trovarsela di fronte viste le sole sconfitte raccolte fin qui, con Paolini che se la rideva di gusto mentre Andreescu, per prima, cercava l’abbraccio.
Una scena bellissima, in quel momento dove vincente e sconfitta si trovavano per un ‘cool down’ quantomai doveroso, scaricando l’adrenalina raccolta e cercando (soprattutto Andreescu) di riprendere fiato dopo anche qualche difficoltà fisica nella prima metà del terzo set. Il punteggio finale ha visto la numero 5 del seeding imporsi 6-7(5) 6-2 6-4 avendo il grande merito di non aver mai calato il proprio livello, sapendo soffrire quando l’avversaria attaccava e spingeva e mostrandosi quasi sempre lucida nelle scelte, affidandosi anche a un paio di miracoli difensivi negli ultimi concitatissimi game.
Bianca, una volta di più, ha fatto impressione per la tecnica naturale e la qualità tutta sua di spingere la palla e per quasi 90 minuti aveva un ritmo e un’intensità insostenibili. Non solo per Paolini, ma anzi Jasmine è stata anche piuttosto brava a non mollare mentalmente ed essere sempre pronta a questo palleggio deleterio perché non aveva modo di entrare nello scambio come voleva, ma approfittava sistematicamente di piccoli ma pesanti errori dell’avversaria per restarle agganciata. Il break sul 3-3 sembrava indirizzare il primo parziale verso Toronto, ma il bel punto per salvare il primo set point sul 3-5 ha tenuto Paolini in vita e lei stessa si è aiutata nel decimo game con un’ottima risposta di dritto sul secondo set point. C’è stata anche sfortuna per Andreescu, perché il terzo e il quarto le son sfuggiti di pochissimo, ma la seconda gran risposta della toscana ha riaperto game e set verso un tie-break condotto punto a punto fino al 5-5. Lì Bianca ha spinto benissimo sulla seconda palla e ha avanzato di prepotenza per concludere col secondo schiaffo al volo. Un’ottima risposta nei piedi dell’azzurra e finiva così un lunghissimo primo set.
C’era il dubbio in quel momento, visto come Andreescu sembrasse a suo agio nel gestire quell’intensità, se potesse essere Paolini quella a cedere progressivamente terreno e invece l’azzurra è ripartita con l’atteggiamento migliore possibile e ha preso campo, ha smesso di essere in costante affanno nello scambio perché faceva più male e l’importante break iniziale veniva consolidato e raddoppiato. La canadese era quella delle due che aveva patito il calo fisico, cominciando qua e là a piegarsi tra un punto e l’altro. Nessun crollo vero, ma con un livello così alto per entrambe bastava anche un minimo momento dove l’intensità calava che si creava la spaccatura. Paolini ha continuato sulla sua marcia, un assolo che l’ha portata a due punti addirittura dal 6-0. Un piccolo passaggio a vuoto è stato comunque cancellato sul 5-2 con quattro punti consecutivi per rimandare tutto al set decisivo dove già nel primo game è apparso come Andreescu stesse effettivamente attraversando una fase delicata. La si vedeva boccheggiare, fattore anche naturale con l’umidità che normalmente c’è in questo periodo a New York, ma l’atteggiamento del corpo era sempre più affannoso. Ha tenuto un bel game per l’1-0 ma era talmente presa dalla sua condizione che al cambio campo si è seduta credendo fosse un normale (appunto) cambio di lato. Nel game successivo la profondità era tornata e così anche le chance di break, ma dal 15-40 non è mai riuscita a mettere in campo la risposta regalando il punto del 40-40 con un colpo affossato a rete su una seconda poco efficace della rivale.
In quei momenti, poi, è arrivato anche il problema fisico. Forse solo crampi, forse qualcosa in più, fattosta che dopo un rovescio sbagliato si è chinata in avanti con un movimento irregolare della gamba ed è rimasta ferma a controllare che tutto fosse ok. Perdeva la battuta ma l’attenzione era più che altro lì e con due interventi del fisioterapista è riuscita (probabilmente) a sciogliere il muscolo che le procurava fastidio. Non aveva più la mobilità del primo set, ma veniva in soccorso la sua mano e un gioco ancor più rischioso: un ‘all in’ continuo alla ricerca della rete. Paolini si è salvata con un primo miracolo sul punto del 4-2, dove in allungo estremo a sinistra ha trovato un pallonetto vincente meraviglioso, poi sul 4-4 dopo aver appena perso il break di vantaggio ed esaltandosi in allunghi difensivi a tener vivi scambi dove Andreescu colpiva a tutta, riuscendo in un nuovo break grazie infine al dritto lungolinea due metri lontana dalla linea di fondo. Al servizio, Paolini ha saputo tagliare la linea del traguardo pensando soprattutto a muovere l’avversaria. Un successo pesantissimo (e bellissimo) che aveva tutti i contorni di qualcosa di ben più importante di un semplice primo turno.
Al prossimo turno Jasmine avrà Karolina Pliskova, vittoriosa anche lei in volata nel set decisivo battendo Mayar Sherif 6-3 0-6 7-5. Tra le altre italiane, vittoria in rimonta per Sara Errani che si è imposta 3-6 6-0 6-4 contro Cristina Bucsa: è il primo successo della romagnola nel singolare femminile dello US Open dal secondo turno dell’edizione 2015. Successo importante anche per Elisabetta Cocciaretto che ha travolto Kateryna Baindl 6-3 6-0 e al prossimo turno avrà la numero 25 del seeding Anastasia Pavlyuchenkova.
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