Paolini, delusione cocente nell’afa di Parigi: Schmiedlova ai quarti

Enorme delusione per Jasmine Paolini, fermata agli ottavi di finale del torneo olimpico di Parigi 2024 con una sconfitta amara e carica di rimpianti contro Anna Karolina Schmiedlova. Una partita dove era favorita e che invece l’ha vista sciogliersi nella grande afa odierna smarrendo per strada due set dove è stata avanti nel punteggio e ha avuto la possibilità di servire per chiudere i conti.

Un 7-5 3-6 7-5 doloroso anche per quanto è stato investito dalla toscana, che ha ingaggiato una lotta fisica molto importante in un contesto diverso dai giorni scorsi. Non è un alibi, perché il grande caldo era presente anche per Schmiedlova e pure lei nel set decisivo non aveva molte forze, piegandosi spesso sulle ginocchia tra un punto e l’altro nei game più combattuti, ma vederla continuamente indossare un borsone di ghiaccio attorno al collo e spesso rovesciarsi dell’acqua fredda sopra la testa per trovare un po’ di rinfresco serve a spiegare come mai malgrado per tre volte Jasmine abbia avuto un break di vantaggio si sia smarrita.

Nel primo parziale si è trovata avanti 5-2 potendo servire sul 5-3, nel terzo ha avuto la grande occasione sul 5-4 e servizio, e in entrambi i casi la resa è stata (purtroppo per lei) scarsa. I rimpianti maggiori sono forse nel set d’apertura, perché il suo continuo accendersi e spegnersi ha visto un calo fisico proprio da quella posizione di vantaggio. Alla slovacca è “bastato” cominciare a giocare sul palleggio a una intensità un po’ sostenuta che col dritto la toscana sbagliava qualche soluzione di troppo. Tanto bene Paolini nel riprendersi dal 2-1 e servizio Sschmiedlova, tanto male nel perdere cinque game consecutivi. È entrata meglio in campo nella seconda frazione, spingendo bene da fondo campo e prendendo subito un buon distacco, ma qualche crepa nella continuità si è rivista sul 5-1. La pezza messa sul 5-3 ha chiuso i conti del parziale e, con la temperatura percepita ormai a 40 gradi, è entrata in azione la regola che consentiva ai tennisti di avere 10 minuti di pausa tra secondo e terzo set.

L’intero set decisivo, però, è stato più una gara di fatica e resistenza. Il gioco di entrambe era calato, le energie ridotte al lumicino. Paolini si faceva più vocale nei colpi e nel commentare errori, cacciava degli urli per farsi sentire e quasi a raccogliere quello che poteva da dentro di sé, ma il volto mostrava una ragazza molto provata. Come anche la sua avversaria, che sembrava benedire a un certo punto i vari cambi campo e quasi si trascinava con estrema fiacchezza. Non c’erano appoggi negli scambi, fioccavano errori, e Jasmine cercava di spingere ma perdeva campo. Ha sprecato chance per tornare avanti di un break sul 3-3, ha fatto il break sul 4-4 ma sul 5-4 ha cominciato molto male colpendo dei dritti che son volati via, come il vantaggio appena ottenuto. Schmiedlova, salvatasi, ha costruito molto bene da fondo campo i punti che l’hanno portata 6-5, sfruttando soprattutto quel rovescio che già ieri contro Beatriz Haddad Maia era risultato determinante e che spesso oggi l’ha aiutata in momenti difficili.

Paolini, costretta a servire per rimanere nel match, è così franata con l’ultimo dritto affossato a metà rete. C’erano grandi speranze per questa occasione, forse ancor più dall’esterno visti gli ottimi risultati recenti, e per tante cose questa cocente sconfitta lascia un grande amaro in bocca.

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