Kerber dice ‘addio’: le Olimpiadi ultimo torneo della carriera

Come Andy Murray, un’altra ex numero 1 del mondo e tre-volte campionessa Slam dirà addio al tennis al termine dei giochi Olimpici di Parigi 2024. Angelique Kerber, rientrata a gennaio dopo la pausa per maternità, ha annunciato sui propri profili social che questo sarà l’ultimo torneo della carriera.

La tedesca, che giocherà in singolare grazie a una wild-card e affronterà al primo turno niente meno che Naomi Osaka, ha di fatto mantenuto quella promessa fatta, tra le righe, quando due anni fa circa annunciava la gravidanza: il rientro sarebbe avvenuto proprio per poter partecipare alla manifestazione a cinque cerchi.

La medaglia d’argento nel 2016 già nel 2022 era apparsa in fase calante, con 34 primavere ormai sulle spalle, e anche allora l’obiettivo finale per salutare tutti a Parigi sembrava quantomai realistico. L’inizio del 2024 non ha davvero acceso una scintilla in lei, con alcune belle vittorie e partite comunque lottate contro avversarie più avanti di lei come età e a livello fisico, ma anche prestazioni tanto altalenanti accompagnate da giornate molto negative. Così, a quasi 36 anni, la campionessa tedesca ha deciso per non arrivare nemmeno a fine anno.

34 settimane da numero 1 del mondo tra 2016 e 2017, tre titoli Slam (Australian Open, Wimbledon e US Open), medaglia d’argento a Rio 2016 e vincitrice di 14 titoli nel circuito maggiore. Una carriera sbocciata relativamente tardi con la sorprendente semifinale allo US Open 2011 seguita poi da altri exploit di livello che la tennero appena dietro le migliori per i successivi tre anni fino al cambiamento radicale nel gioco e nella persona del 2015 che la spinse fino al 2016, anno migliore della carriera, con due titoli Slam, la finale a Wimbledon e alle WTA Finals. Tennista di enormi qualità agonistiche e con un gioco che nei giorni migliori era davvero difficile da gestire, con difese estreme e palleggi da fondo campo dove anche in difficoltà non cedeva mezzo centrimetro di campo facendo “muro” prima di avere la palla giusta per ribaltare l’inerzia a proprio favore. Le è mancato spesso l’exploit sulla terra battuta, con il quarto turno come miglior risultato ottenuto a Parigi e solo due titoli (consecutivi) ottenuti a Stoccarda a cambiare un po’ la valutazione che comunque, nell’insieme, rimane splendida.

Dalla stessa categoria