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Dal 16 al 18 luglio 2024 va in scena a Pescara una mostra itinerante per celebrare la prima fabbrica di racchette tennis italiana, curata dallo storiografo e collezionista Salvatore Sodano e dall’Associazione Tennis Vintage aps.
Un evento reso possibile grazie alla collaborazione del Professore Giuseppe Cirillo e dell’Associazione APS Floridia 60, le quali hanno profuso e unito idee e sinergie per questa iniziativa culturale sportiva. La mostra raccontata e illustrata da Sodano è quella della SIRT di Bordighera, che anche grazie alle corde in budello animale provenienti dall’Abruzzo, già dalla metà dell’Ottocento, riuscì a farsi largo tra i grandi colossi del tennis mondiale come Dunlop, Slazenger, Spalding, Wilson, Williams & Co. e tantissimi altri ancora. La mostra sarà allestita presso la Fondazione Pescarabruzzo, Corso Umberto I , civico 83, visitabile negli orari di apertura al pubblico.
Tutto iniziò grazie alla benemerita borghesia inglese in villeggiatura a Bordighera, questo probabilmente fece decollare in Italia quella che fu la prima fabbrica italiana di racchette nell’era industriale tra ‘800 e ‘900, la S.I.R.T.. Alla fine dell’Ottocento la salubre cittadina ligure era frequentata da una numerosa colonia di turisti inglesi, quasi tutti di estrazione militare, che traslocando dalle nebbie londinesi, aveva eletto come domicilio la zona costiera della Riviera dei Fiori. Bordighera era famosa per l’industria del mobile artistico e dell’arredamento in genere e gli inglesi, tutti con buona disponibilità economica e amanti del bello, non esitavano ad accaparrarsi i pezzi più pregiati per abbellire gli interni delle proprie ville. Queste ville, per la maggior parte circondate da parchi e giardini, disponevano in alcuni casi di un “court”, teatro di appassionati match tennistici.
Al capitano C. W. Murray, giocatore di Prima Categoria, stufo di dover organizzare per corrispondenza a Londra i “ferri del mestiere”, venne in mente di far costruire sul posto l’occorrente per giocare a tennis e si rivolse alla rinomata ditta di Bordighera Nada & Billour affinché, oltre ai mobili, si dedicasse, almeno in parte, alla realizzazione di racchette. Il modello sul quale lavorare e prendere come esempio fu dato disponibile proprio dal Capitano Murray, all’epoca giocatore di gran classe, ma anche imprenditore nel ramo del tennis. Infatti, nella sua Inghilterra egli era socio con il signor Baldwin nella produzione di racchette tennis “CREST” personalizzate C.W. Murray. Nel giro di pochi anni, le racchette “Made in Bordighera”, con tanto di marchio inglese , conquistarono gli appassionati di tennis per le loro eccellenti caratteristiche. Ben presto la promiscuità legata al brand italo-Inglese cessò per legarsi a una nuova stella nascente del tennis tutta italiana, era nata la MAXIMA, le cui racchette venivano forgiate dalla SIRT. Migliaia di successi in tutto il mondo grazie al nostro Made in Italy, un successo che ha percorso un viaggio lunghissimo a cavallo di tre Secoli e non ancora terminato.