Iga Swiatek si è avvicinata a rete, per la stretta di mano finale, guardando l’avversaria e facendo quasi un cenno con il volto per alleggerire il momento di Anastasia Potapova. Il primo momento dove, uscita dalla sua bolla di concentrazione, ha forse realizzato che a conti fatti aveva messo a segno una delle vittorie più pesanti della sua carriera.
In un Philippe Chatrier finalmente col tetto non in uso, con il vento che soffiava in maniera abbastanza elevata e con la palla che tornava a farsi sentire come meglio non poteva sulle sue corde, la polacca ha demolito la rivale con un 6-0 6-0 in 40 minuti, ma soprattutto 48 punti a 10 e parziali molto pesanti nel corso dei vari game, con la russa che non è mai riuscita nemmeno ad arrivare a ’40’ sia al servizio sia in risposta.
Il primo vero squillo della numero 1 del mondo in questo Roland Garros è giunto così al quarto turno, con una vittoria dove c’è molto del suo modo di stare in campo prima ancora che un concetto di spettacolo nei colpi. Potapova, che per la prima volta in carriera raggiungeva gli ottavi di finale di uno Slam, è passata dal momento da sogno al momento da incubo in una decina di minuti e si è sentita in una sorta di mulinello continuo in cui lei sbagliava a forzare nei pochi scambi in cui si superavano i due colpi, ma era tutto dovuto per una sensazione che era un misto tra il voler cercare di essere la prima ad “aggredire” la palla e una volontà di dover cercare spesso profondità estrema per non subire il palleggio e il ritmo di Iga.
1-0, 2-0, 3-0, 4-0. Dodici minuti di gioco, partita già instradata, Potapova che aveva già cominciato a guardare il suo angolo come persa. Numero 41 del mondo, un anno fa vicinissima a entrare tra le prime 20, eppure senza alcun arma oggi e senza modo di cambiare il copione quantomeno per prendersi un game. Swiatek non lasciava nulla, l’ace per il 6-0 4-0 40-0 veniva accompagnato da un sonoro ‘come on’. A tratti era forse difficile capire davvero quale fosse il livello di Iga perché in due scambi prendeva già il punto, ma il controllo e la presa sull’avversaria erano totali. Lo scorso anno mise insieme un altro 6-0 6-0 sul Philippe Chatrier, al terzo turno, contro Wang Xinyu che per una strana coincidenza poteva essere la sua avversaria odierna avesse battuto Potapova in un match estremamente altalenante venerdì. Son cambiati gli addendi, non il risultato.
Ai quarti di finale la bi-campionessa in carica avrà di fronte a sé Marketa Vondrousova, numero 5 del seeding, che ha superato 6-4 6-2 la qualificata Olga Danilovic. Molto bene la ceca, che ha girato la partita dal 4-1 per la serba nel primo parziale lavorando molto bene la palla e cambiando il ritmo del match adattandolo al suo volere, allungando gli scambi e creando quella ragnatela che le ha dato a poco a poco il comando, tra dritti in cross stretti e lenti e ottima costruzione tattica dei punti. Finalista qui nel 2019, avrà comunque bisogno di grande precisione e continuità contro un’avversaria mai battuta nei tre precedenti.
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