Il 22 marzo a Napoli va in scena “Ivanisevic e la Balena Bianca”

Venerdì 22 marzo, ore 20:30, a Napoli (Vico Freddo a Rua Catalana, 4 – per prenotazioni 351-8037957, tavernaest@yahoo.it) va in scena “Ivanisevic e la Balena Bianca”, il nuovo spettacolo di Fede Torre.

In un viaggio affascinante attraverso la storia del tennis, Wimbledon emerge come il torneo più iconico del circuito, intriso di tradizione, emozioni e leggende sportive.
Wimbledon non è solo un torneo di tennis; il suo campo centrale è il teatro dove si inscenano storie umane straordinarie. La finale del 2001 tra Ivanisevic e Rafter è un capitolo indelebile di questa storia, un ricordo che continua a brillare nel firmamento del tennis come un esempio di perseveranza e trionfo sulle difficoltà, di come le cose accadano quando non ci si crede più. Ivanisevic, dopo tre tentativi falliti, oramai avviatosi verso la fine della carriera, inaspettatamente si ritrova a disputare la sua quarta finale di Wimbledon, probabile sua ultima occasione per scrivere il proprio nome nell’albo d’oro del torneo.
L’avversario è Patrick Rafter, tennista australiano dallo stile classico, elegante, ultimo rappresentante di una scuola tennistica che ha fatto storia. La scena è pronta per lo scontro finale. Ivanisevic, con il suo stile di gioco aggressivo, dal servizio letale e dalla emotività incontrollabile , si scontra con Rafter, il cui talento e abilità del gioco su erba, lo rendono un avversario formidabile. L’incontro si evolve in un dramma sportivo avvincente, con momenti di sconforto e riprese impossibili che tengono il pubblico con il fiato sospeso. La pressione della finale di Wimbledon, già di per sé intensa, si trasforma in un vortice di emozioni quando Ivanisevic, nonostante le sfide e i momenti difficili, trova la forza di superare se stesso. La vittoria contro la “balena bianca” diventa un simbolo di trionfo personale e di conquista di un obiettivo che sembrava irraggiungibile.

IVANISEVIC E LA BALENA BIANCA

Testo di Fede Torre con Lucio Celaia

Adattamento e regia: Fede Torre e Lucio Celaia

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