Ogni settimana che passa si riscrive la storia del tennis nostrano: è sempre lui, il nostro JannikS inner, ad aggiornare i numeri del movimento azzurro.
12esimo titolo vinto, 12 vittorie su 12 da inizio anno e best ranking al numero 3 del mondo, dove nessun altro italiano era mai arrivato nell’epoca Open: considerando ciò che difenderà Alcaraz a breve, fra un mese non ci sarebbe da sorprendersi se Sinner si issasse al numero 2 del mondo (e poi chissà…).
Un torneo vinto in quel di Rotterdam dove Jannik non ha brillato come gioco, anzi è sembrato piuttosto appannato rispetto a Melbourne, ma la forza dei campioni e la differenza tra questi ultimi e un buon giocatore, è nel vincere match (e tornei) non giocando al proprio meglio.
Rivedremo in campo l’altoatesino nel Sunshine Double dove l’anno scorso raggiunge semifinale (ad Indian Wells sconfitto da Alcaraz) e finale (persa da Medvedev) a Miami: l’attesa sarà tanta, Jannik ha già la freccia pronta per provare il sorpasso sullo spagnolo che difenderà 1360 punti (400 più di lui).
Non c’è stato solo Sinner questa settimana, anzi, come spesso capita da mesi, il tennis italiano pullula di ottime prestazioni anche delle “secondo linee”: Cobolli a Delray Beach, dopo l’eliminazione al turno decisivo di qualificazioni e il ripescaggio nel main draw, si spinge fino ai quarti di finale dove viene sconfitto dal numero 15 del mondo Tiafoe, in un match in cui difficilmente poteva fare meglio.
Il giocatore romano, al primo anno vero di tour, sembra sempre più a suo agio a questo livello e sta consolidando sempre di più lo status di top 100 (attualmente numero 72 del mondo).
Nello stesso torneo c’era anche Arnaldi che, dopo la vittoria sofferta in rimonta contro Nishioka, perde agli ottavi di finale contro l’australiano Hijikata al terzo set.
Continua il periodo negativo per Sonego e Musetti: il torinese non riesce ad opporre resistenza al sempre più on fire Dimitrov che lo sconfigge in 2 set.
Molto più grave la sconfitta del carrarino che sembrava indirizzato alla vittoria contro Griekspoor: dopo aver vinto il primo set per 6-3, perde gli altri due parziali al tie break.
La cosa che più desta torpore sullo stato mentale del nostro Lorenzo, è che nel terzo set era sopra di un break e sul 5-6 non ha sfruttato due match point, uno in particolare giocato in maniera molto passiva come spesso gli capita.
A Buenos Aires, sulla terra battuta, conferma l’ottimo stato di forma Darderi che smentisce la legge Tommasi, vincendo al primo turno il match contro Navone: semaforo rosso nel turno successivo contro Baez, numero 30 del mondo, che si prende la rivincita del match perso la settimana precedente.
Ottima settimana sul rosso argentino anche per Vavassori che batte nettamente Seyboth Wild e Djere (due giocatori per nulla banali sulla terra) ed esce soltanto ai quarti di finale contro il campione in carica Alcaraz (forzando comunque il primo set al tie break): il torinese, non appagato dell’ottimo torneo in singolare, vince il torneo di doppio con Bolelli (il primo insieme per i due).
Anche dai challenger arrivano ottime notizie dai nostri portacolori con Stefano Napolitano che continua il suo periodo d’oro e vince il challenger di Bengaluru battendo in finale Hong dopo aver sconfitto Nagal (numero 101) in semifinale.
Secondo challenger della carriera, otto anni dopo il primo: questa vittoria lo riporta abbondantemente in top 200 (al 160) e lo avvicina sempre di più al best ranking (numero 152).
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