di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
L’ottava settimana dell’anno per il tennis nostrano è stata interlocutoria, con i nostri portacolori impegnati sia nei tornei atp che nei challenger: nei tornei del circuito maggiore, poche luci e tante ombre per i nostri tennisti mentre invece nel circuito challenger le soddisfazioni non mancano nemmeno questa settimana, con il torneo di Tenerife2 colonizzato dai nostri ragazzi (finale tutta italiana, 3 semifinalisti su 4).
Analizziamo il migliore e il peggiore di questi 7 giorni:
il migliore è senza dubbio Matteo Gigante, vincitore del challenger di Tenerife2, sconfiggendo nettamente in finale Travaglia (dopo aver eliminato anche Caruso e Maestrelli).
Il classe 2002 continua a dimostrare grandi progressi e i risultati lo testimoniano, visto che con il torneo spagnolo, siamo già a 2 challenger vinti in questo scorcio di 2024: il titolo raggiunto domenica lo porta a pochi passi dal best ranking e lo colloca alla 70esima posizione nella race.
Il ragazzo mancino ha sempre dimostrato di avere talento ma mancava di costanza fino a qualche mese fa: con un gioco come il suo, fatto di fantasia e velocità di braccio, raggiungere una certa costanza di rendimento gli potrebbe far fare quel salto di qualità sufficiente per entrare in top 100 (e restarci soprattutto).
Questa settimana il giocatore romano è rimasto dove era, per giocare Tenerife 3: se la benzina è sufficiente, sognare un bis non è per nulla utopico.
La palma di peggiore di questa settimana non può non andare a Musetti, sconfitto in maniera brutale da Zhang a Doha per 6-2 6-0.
Ci dispiace dirlo, chi vi scrive è un grande estimatore del carrarino, ma purtroppo la luce in fondo al tunnel sembra un miraggio: Lorenzo sembra sempre più nervoso e sfiduciato.
I problemi di campo sono attualmente gli ultimi in ordine di priorità perché Musetti sembra non essere mentalmente in campo: c’è poco da discutere di dritto, rovescio, servizio e super coach se vorresti essere in tutt’altro posto che non sia un campo di tennis.
Considerando che diventerà papà a breve (approssimativamente nella settimana di Miami), non sarebbe forse il caso di fermarsi e tranquillizzarsi, vivendosi a pieno uno dei momenti più belli della vita per un qualsiasi essere umano rientrando direttamente sulla terra, in Europa, sua superficie preferita?
Ai posteri l’ardua sentenza…intanto: IN BOCCA AL LUPO LORENZO!