Dopo la vittoria a Rotterdam Sinner è il vero n.1 del mondo?

Jannik Sinner sa solo vincere in questo 2024 e dopo gli Australian Open, conquista il suo primo titolo a Rotterdam: l’azzurro ha battuto in finale l’australiano Alex De Minaur, quinta testa di serie del seeding, con i parziali di 7-5, 6-4. Con questo successo, Jannik da lunedì sarà n°3 del ranking ATP, primo italiano a riuscirci. Non è stato un grande Sinner, ma al 60% è bastato e avanzato per battere un De Minaur che ha giocato con mai in vita sua.

Lunedì 20 febbraio 2023 Alcaraz,  reduce dal forfait di Melbourne, era sempre numero due del mondo, con 6480 punti, non troppo lontano da Djokovic (che era a quota 7070), ma Sinner era addirittura numero dodici della classifica Atp, a 2745 punti. Tra i due, dunque, c’era una differenza di 3735 punti: un’enormità. Domani, un anno dopo, la distanza sarà stata ridotta a 835 punti, con Alcaraz n.2 a quota 9105 punti e Sinner, nuovo numero tre, a 8270, con l’altoatesino che ha 5525 punti in più in classifica rispetto al 2023.

Visto lo stato di forma dei due probabili futuri dominatori del tennis, con buona pace del quasi 37enne Djokovic, e con il Sushine Double alle porte, con un pizzico di ottimismo (supportato però dal realismo dei numeri) si può immaginare un sorpasso di Sinner nei confronti di Alcaraz e dunque la conquista della seconda posizione mondiale già in primavera, persino ad aprile, alla fine di Miami o giù di lì.

Ad oggi, non è impensabile immaginare un Sinner vittorioso in uno dei due 1000 americani e ad un Alcaraz abbastanza in difficoltà. Certo, a differenza del 2023, c’è la variabile Djokovic, che lo scorso anno non giocò a Indian Welle e a Miami per i problemi legati alla vaccinazione Covid e che dunque non ha nulla da difendere in termini di punteggio. La partecipazione del serbo potrebbe togliere punti pesanti ai due contendenti

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