Due passeggiate di salute o poco più, fin qui, per Aryna Sabalenka in un Australian Open che le ha steso il tappeto rosso come il suo vestito per cominciare il cammino da campionessa in carica. La parte bassa del tabellone, giudicata da subito molto più debole rispetto alla controparte alta, le ha consegnato due turni dove le difficoltà previste erano più sue, per il livello che poteva mettere in campo, e né Ella Seidel né Brenda Fruhvirtova potevano fare granché per darle fastidio.
La ceca, se non altro, le ha dato qualche ragione per restare in campo un’oretta ma nel 6-3 6-2 la partita era già finita sul doppio break del 3-0 nel secondo set. Classe 2007, Brenda ha mostrato buon carattere rientrando da un break di ritardo nel primo set e facendo qualche game spalla a spalla con la numero 2 del mondo, un po’ compassata dopo il break ceduto sul 2-0. Qualche buona soluzione, colpi di livello anche se troppo regolari e che non facevano mai particolarmente male all’avversaria a meno che non trovasse l’apertura del campo. Nel momento, però, in cui Sabalenka ha strappato il servizio per il 5-3 la partita si è riportata comodamente dal lato della bielorussa fino alla più scontata delle conclusioni.
Una strada che, ancora, non accenna a salire visto che al prossimo turno avrà sì una testa di serie ma sarà Lesia Tsurenko (n.28), con cui ci sono tante cicatrici da questi anni di tensioni e accuse ma nei fatti l’ucraina non ha da sola i mezzi per far partita a meno, di nuovo, di non essere aiutata dal nervosismo di qualche situazione in campo. Diverso potrebbe essere l’andamento al quarto turno dove potrebbe trovare una tra le rientranti Paula Badosa e Amanda Anisimova.
In generale, però, i nomi di spessore non sono tanti. Un’altra testa di serie che ha salutato è Caroline Garcia che, dopo la prova di spessore contro Naomi Osaka è stata chiamata a una partita completamente differente contro Magdalena Frech e, per quanto fosse molto favorita alla vigilia, è franata perdendo 6-4 7-6(2). La polacca ora sarà autentica outsider in un terzo turno tra sorprese contro Anastasia Zakharova. Qui verrà fuori l’avversaria negli ottavi di Coco Gauff, o Alycia Parks. Nello stesso quarto di Gauff sono uscite anche Elise Mertens, sconfitta mancando un match point contro Marta Kostyuk con l’ucraina che ha giocato meglio le fasi decisive del terzo set imponendosi 5-7 6-1 7-6(6), e Maria Sakkari, numero 8 del seeding, battuta da Elina Avanesyan con un doppio 6-4.
Dopo belle parole spese dalla greca sui cambiamenti fatti nella off season, tra cui il principale descritto nel cambio di modello della racchetta, è arrivata la dura botta di una realtà che negli Slam la vede arrancare da tantissimo tempo. Era riuscita a interrompere una serie di tre sconfitte consecutive al primo turno, ma si è fermata al secondo in una partita dove non è mai parsa a suo agio in campo, sempre vittima della grande difesa della sua avversaria e di scambi che non riusciva a chiudere, intrappolata nel palleggio sfiancante di Avanesyan. Elina era molto intelligente e con un animo da terra battuta riproposto sul cemento di Melbourne Park. Il dritto lungolinea è stata l’arma che ha usato a lungo per sorprendere Sakkari, poi quando la situazione è stata sempre più dalla sua parte ha messo in piedi una qualità nel palleggio davvero niente male che hanno distrutto una Sakkari incapace di cogliere le occasioni: subito indietro di un set in entrambi i parziali, recuperava lo svantaggio solo per scivolare di nuovo dietro.
Nel primo set recuperava il break agguantando la parità sul 3-3 dopo 10 minuti di game per poi trovarsi subito sotto 30-40 e capitolare. Nel secondo subiva un immediato break, lo recuperava ma sull’1-1, pur risalendo da 0-40, ha perso ancora la battuta. Non riusciva a trovare la chiave per scardinare la qualità dell’avversaria e non ha quasi più avuto occasioni in risposta anche per via di alcuni errori gravi tra servizi non risposti e colpi da fondo che si affossavano in rete.
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