di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
La Polonia è la prima finalista dell’edizione 2024 della United Cup, un risultato maturato già al termine dei singolari contro la Francia grazie ancora una volta all’apporto perfetto di Hubert Hurkacz e Iga Swiatek a cancellare l’amarezza del 2023.
C’era il grande punto di domanda, infatti, su come sarebbe stato il loro approccio alla superficie contro una squadra che aveva giocato alla Ken Rosewall Arena tutte le sue partite finora a causa dell’importante differenza di velocità tra l’impianto di Sydney e quello di Perth a favore della cittadina del Nuovo Galles del Sud. Per questo, anche, il 2-0 dopo i singolari può aver sorpreso. Hurkacz e Swiatek partivano coi favori dei pronostici ma i loro avversari erano scomodi da gestire.
Adrian Mannarino aveva battuto il polacco due volte su quattro confronti, un mancino che si trova bene sulle superfici veloci, gioco piatto e fastidioso. Invece il numero 9 del mondo ha vinto 6-3 7-5 grazie a un break sul 2-1 nel primo set e uno sul 5-5 nel secondo. Hurkacz è stato quasi ingiocabile al servizio, con Mannarino che ha avuto l’unica mezza chance sul 40-40 sul 5-4 nel secondo parziale. Non ha visto palla break e sul 5-5 non ha sfruttato una chance di 6-5 perdendo poi la battuta. Addirittura 15 gli ace del polacco e 21/21 con la seconda di servizio, con un rendimento andato in crescendo nel corso della partita e che ha dato un punto fondamentale alla sua squadra, perché la stessa Swiatek ha potuto giocare senza essere spalle al muro.
È servito, perché Iga anche stavolta ha sofferto il cambio di velocità della superficie, trovandosi davvero poco a suo agio per oltre un set, trovando fluidità e determinazione al suo massimo soltanto nel set decisivo. E parliamo di una vittoria per 4-6 6-1 6-1 dove sembra nei fatti che un inciampo nel primo parziale (il break sul 3-3) sia stato poi cancellato da due parziali da fenomeno. La realtà è un po’ diversa, perché per tutto il set di apertura Iga non ha mai giocato sui suoi ritmi e non riusciva a fare nulla di quello che voleva. Molti dei suoi game venivano decisi dall’atteggiamento, come di consueto, estremamente aggressivo di Garcia in risposta, che cercava di impattare la palla anche a un metro dalla linea del servizio.
I diversi errori, punti gratuiti per Swiatek, avevano portato il match in equilibrio fino al 3-3 con la polacca che poteva guardare con rimpianto a uno 0-40 non sfruttato nel primo game (poche colpe, Caroline ha dominato quegli scambi) e uno 0-30 sul 3-2 dove sul 15-30 non ha gestito bene uno scambio col rovescio. Però per quanto fosse tutto in bilico c’era la sensazione che fosse questione di momenti e Garcia avesse la possibilità di prendere margine. Più si andava avanti e più Swiatek sembrava cercare di “sopravvivere”, e quel break sul 3-3 è giunto in un game dove era 30-0. Anche sfortunata, perché dopo un’ottima risposta di dritto della francese per il 30-30 è arrivata un’altra, vincente, col nastro che ha ammazzato la palla e resa impossibile da rigiocare. Sulla palla break, ancora di dritto in risposta a colpire sui piedi della polacca che non ha potuto difendersi.
La numero 1 del mondo ha accusato il colpo, si è salvata con un ace sul set point sul 3-5 ma ha cominciato una fase dove era in balia dell’avversaria, ha resistito a inizio secondo set recuperando da un 15-30 ma anche nel game successivo, perso il primo punto, ha sbattuto di rabbia la racchetta a terra. E qui è successo qualcosa, perché nel momento dove più si stava frustrando per non riuscire a giocare come voleva tra il campo e l’avversaria che attuava tutto quello che più può darle fastidio ha, nei fatti, cambiato la partita. Due ottime risposte, molto di istinto, e dal 40-15 risaliva al 40-40. Poi il primo rovescio lungolinea efficace e trovava una palla break, realizzata con una risposta vincente (la prima, anche qui) di rovescio incrociato. 2-0, 3-0 col break confermato in un game non facile e dove si è affidata alla prima al corpo nei punti più importanti.
Non aveva ancora guadato il fiume, ma si era messa nelle condizioni di poter respirare dopo tanta pressione subita e poco timing per reagire. Oltretutto, Garcia ha accusato il colpo, anche perché nel quarto game è andata subito sotto 0-30 per due bei punti della polacca, che finalmente trovava un lungo scambio e lo faceva suo col dritto. Già diversi elementi nuovi, e il break del 4-0 cominciava a configurare nuovi scenari. Sul 5-1, Iga ha chiuso il set alla terza occasione e nel primo game del parziale decisivo eccola finalmente esprimersi sui suoi termini: rovescio incrociato vincente, palleggio con traiettoria più alta a portare Garcia fuori dal campo e usare il dritto per lo 0-30, altro dritto vincente per lo 0-40 e un paio di rovesci angolati per il break immediato.
È stato fondamentale per lei tenere la battuta subito dopo, perché per la prima volta dal game sul 3-3 tornava a concedere palla break in un game dove si era avventurata a rete un paio di volte portando a casa altrettanti punti ma scivolava dal 30-15 al 30-40: sia lì, sia sul 40-AD, Swiatek cancellava le chance con due prime di servizio al corpo e con altri due servizi vincenti saliva 2-0. Dal terzo il game ha preso di nuovo il largo, vincendo un punto rocambolesco sul 15-30 e realizzando un nuovo break confermato con autorità. Sul 4-1 ha cancellato un’ultima possibile minaccia chiudendo bene dal 30-30 per poi volare verso la vittoria.
La Polonia ora attende la vincente della seconda semifinale tra l’Australia e la Germania.
Polonia b. Francia 2-0
[POL] H. Hurkacz b. [FRA] A. Mannarino 6-3 7-5
[POL] I. Swiatek b. [FRA] C. Garcia 4-6 6-1 6-1