20 anni di successi: il video tributo del mondo del tennis a Rafa Nadal
La Polonia non sbaglia il match d’esordio alla United Cup. Una delle formazioni più attese ha liquidato il Brasile già prima del doppio misto, con Iga Swiatek e Hubert Hurkacz che hanno sconfitto rispettivamente Beatriz Haddad Maia e Thiago Seyboth Wild.
Nel dettaglio qui l’esordio della numero 1 del mondo WTA
[POL] I. Swiatek b. [BRA] B. Haddad Maia 6-2 6-2
Iga Swiatek inaugura il 2024 chiudendo il 2023 come lo aveva iniziato. Un intricato giro di parole per raccontare della prima uscita stagionale della numero 1 del mondo WTA che fa da contraltare alla prova quasi perfetta della polacca, che con un doppio 6-2 ha sconfitto la numero 11 Beatriz Haddad Maia.
Una gran prova, che lascia anche diversi margini nelle interpretazioni perché nel secondo parziale le forze sono venute un po’ a meno tra la giornata molto calda a Perth (verso le sette di sera per la prima volta il termometro è sceso sotto i 30 gradi, ma l’umidità rimaneva molto elevata) e la logica conseguenza di aver fin qui fatto solo qualche set tra esibizioni e allenamenti. Però, appunto, ha liquidato con grande solidità una partita potenzialmente molto insidiosa. Era 1-1 nei confronti con la brasiliana, che l’aveva battuta 6-3 4-6 7-5 a Toronto nel 2022 ed era stata sconfitta 6-2 7-6 durante l’ultimo Roland Garros, con un secondo set durato 95 minuti.
Oggi forse Haddad Maia risentiva un po’ delle fatiche di ieri tra singolare e doppio misto, ma era tanta la pressione che subiva costantemente. Nel primo game al servizio della partita era riuscita ad avere qualche buona prima e una discreta profondità dei colpi, mentre Swiatek doveva ancora adattarsi a condizioni del campo e appoggi. Poteva essere uno spunto, capire quanto avrebbe impiegato a “settarsi” soprattutto col dritto, non subendo la spinta mancina dell’avversaria. La risposta è stata immediata: comodo game per l’1-1 e break subito dopo. Proprio nel terzo game, Iga è riuscita a fare un cambio col suo dritto verso il lungolinea che è parso darle la fiducia che cercava per disinnescare forse la vera chiave per Beatriz, subito costretta a forzare e perdere campo.
Il dritto della polacca era, spesso, uno spettacolo. C’era margine rispetto alla rete, molta rotazione, quasi pilotato con un joystick da playstation. Sul 3-1 Swiatek ha vinto il primo punto trovato un rovescio incrociato da posizione difensiva che ha ribaltato lo scambio, chiuso con due dritti agli angoli. Questo show continuava, 4-1, 5-1 e sul 30-30 si è presa il primo set point spingendo bene e facendosi sentire con un “come on! come on!” che faceva pensare si sentisse come su un 5-5 30-30 al terzo set. Non ha chiuso lì, ma sul 5-2 ha servito altrettanto bene sporcando soltanto la statistica sulla seconda palla che la vedeva fino al 5-2 30-0 col 100% di punti ottenuti con quel colpo. Il servizio tra l’altro sarà un altro punto di analisi in queste prime partite, con un movimento diverso rispetto al passato, più corto e raccolto rispetto al passato dove tendeva ad andare giù con la testa della racchetta.
Haddad Maia, perso il set, ha cercato di rischiare di più partendo dal farsi sentire maggiormente e salvando un buon primo game al servizio dove era di nuovo costretta ai vantaggi. Ha anche avuto una chance sull’1-0, ben salvata dalla polacca, e come nel set precedente sull’1-1 non ha giocato bene cedendo la battuta. È sembrata calare, ma dall’altra parte della rete c’era una Swiatek un po’ più giocabile. Appena, ma tanto bastava per creare una fase un po’ più caotica e, dal 3-1, una serie di break e controbreak interrottasi quando Iga, sul 5-2, ha recuperato da 0-30 grazie anche al servizio, tornato efficace nel momento più importante.
Nel secondo singolare invece Hurkacz ha dovuto ricorrere al terzo set dopo aver perso il primo al tie-break, ma con pazienza è emerso dalla sfida contro Seyboth Wild per 6-7(4) 6-2 6-3. Netto il cambio di passo del numero 9 del mondo dopo un primo parziale dove aveva smarrito quasi subito un iniziale break di vantaggio e non aver brillato nelle fasi decisive. Dal secondo set in poi, infatti, Hubert non ha concesso l’ombra di una palla break al suo rivale, che ha pagato il solito gioco molto estremo e non ha retto sulla lunga distanza.
Con la sfida di fatto già archiviata a favore della nazionale europea, il doppio misto è divenuto una sorta di formalità: il Brasile non poteva più correre per il secondo posto nel girone e la Polonia giocherà contro la Spagna nella notte tra il 31 dicembre e l’1 gennaio in quello che è lo spareggio per la vittoria del girone. La piccola novità era una fascia protettiva indossata da Swiatek sotto al ginocchio sinistro, anche se l’atteggiamento della numero 1 del mondo non sembrava indicare un vero problema: molto mobile e reattiva anche quando Haddad Maia cercava lo spostamento proprio sul suo rovescio. Non è una giocatrice che lamenta problemi tanto che lo scorso marzo nascose il problema alle costole fin quando non era evidente a tutti, nelle ultime due partite a Indian Wells, ma al momento la possibilità di un fastidio passeggero rimane una possibilità più che concreta. Anche perché nei fatti è lei che decide il set di apertura, facendo da sola il break polacco sul 4-4: prima un ottimo passante di rovescio vincente in lungolinea, poi un lob altrettanto chirurgico. Un nuovo break per Swiatek e Hurkacz, a inizio secondo set, ha poi definitivamente indirizzato la pratica verso il 6-4 6-3 finale.
PERTH
Polonia b. Brasile 3-0 (Gruppo A)
[POL] I. Swiatek b. [BRA] B. Haddad Maia 6-2 6-2
[POL] H. Hurkacz b. [BRA] T. Seyboth Wild 6-7(4) 6-2 6-3
[POL] I. Swiatek/H. Hurkacz b. [BRA] B. Haddad Maia/M. Melo 6-4 6-3