Sinner è in finale!!!!! Che impresa contro Medvedev, ora Alcaraz o Djokovic

Il sogno di Jannik Sinner, e quello di tutta Italia a questo punto, continua, ed è arrivato ormai all’atto finale, ad un passo dalla realizzazione. L’azzurro ha battuto per la terza volta consecutiva Daniil Medvedev ed è arrivato in finale: mai nessun italiano ci era riuscito prima, anzi mai nessuno si era avvicinato neppure. Sinner ha battuto, per la terza volta consecutiva, Daniil Medvedev (6-3 6-7 6-1 il punteggio della semifinale), ed si è meritato ogni singolo punto.

Jannik non sarà spettacolare, ma si difende in maniera incredibile. Medvedev, che prima lo batteva con facilità, semplicemente non capisce che non basta più quello che faceva nei primi sei incontri disputati tra di loro, semplicemente per Jannik non è più lo stesso giocatore. Ma è anche vero che non si capisce cos’altro potrebbe fare. Sinner in certi frangenti della partita è stato un muro, e fargli un punto (soprattutto in indoor) è diventato veramente difficile.

Poi è vero, c’è molto di Medvedev in questa vittoria di Sinner. Al netto degli enormi, enormi meriti di Jannik, il russo ha fatto e disfatto tutto. Nel primo set ha regalato il break sul proprio servizio da 40-0, e nel game successivo ha sprecato una palla comoda sullo 0-30. Nel secondo poi è salito e lì Sinner ha accusato il colpo, perchè il russo ha alzato il livello non limitandosi più allo scambio, ma tirando bordate. Il tie break è stata la conseguenza della fine del secondo set, con Medvedev dominante. A quel punto la partita sembrava nelle mani del numero tre del mondo, ma mai sottovalutare Sinner e mai sopravvalutare Medvedev. Il russo ha subito perso il suo game d’apertura al servizio nel primo e da lì è stata una discesa verso la gloria per Sinner, con Daniil (andato fuori di testa) più impegnato a battibeccare con arbitro e pubblico piuttosto che pensare a come recuperare la partita. Tipico di Medvedev, dunque. 

Sinner ora aspetta il suo avversario in finale, e sarà un nome grosso: Novak Djokovic o Carlos Alcaraz. Jannik però, ormai, non ha paura di nessuno. 

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