[PR] E. Svitolina b. [9] D. Kasatkina 6-4 7-6(5)
Per la quarta volta in carriera, Elina Svitolina ha raggiunto i quarti di finale a Parigi. C’era già riuscita nel 2015, nel 2017, nel 2020. Stavolta però ha un sapore davvero speciale. Non fosse stato già abbastanza appassionante vederla tirare fuori energie nascoste che le hanno permesso di reggere nel secondo set al rientro di Daria Kasatkina, aggressiva alle volte anche fuori dai suoi schemi, viva e ben centrata per gran parte del match, c’è il più che è tornata a giocare appena due mesi fa dopo essere diventata mamma. E così eccola al centro del Suzanne Lenglen, estremamente sorridente, con tutto lo stadio ad acclamarla. Ci sarà anche il fattore di essere sposata con un tennista “di casa” abbastanza noto come Gael Monfils, ma Elina in generale ha sempre avuto molto a cuore Parigi e non aveva mai perso occasione per dimostrarlo.
Così oggi, battendo Kasatkina 6-4 7-6(5), si è guadagnata la nona vittoria consecutiva compresa pure la settimana di Strasburgo e sfiderà martedì Aryna Sabalenka, prevalsa nel match serale contro Sloane Stephens.
Una partita, oggi, che poteva essere alla portata della russa ma che porta gli ennesimi grandi rammarichi per Daria, apparsa con più soluzioni ed energie all’inizio e che ha finito cercando di vincere la paura e la tensione, facendo spesso un passo avanti e tre indietro, gestendo malissimo i momenti delicati del secondo set e riuscendo in poche occasioni a colpire con coraggio la palla verso il dritto dell’ucraina.
È uscita una partita dove l’ex numero 3 del mondo ha prevalso per carisma e carattere. Nel gioco le differenze non erano molto evidenti: fin quando palleggiavano sulla diagonale di rovescio la palla scorreva che era un piacere, spostandosi sul dritto invece Elina poteva fare fatica (ma è un fattore che vale per tutta la carriera) e Daria non riusciva a fare male con continuità. Non ha approfittato nemmeno dell’unico momento davvero favorevole della sua partita, quando a inizio secondo set è andata avanti 2-0. Da lì, tanti errori fino al break del 3-2 Svitolina, che sembrava ribaltare tutto con più spinta e coraggio.
Da lì sono andate avanti a strappo: due break consecutivi, allungo di Elina sul 5-3 e momento che sembrava perfetto per lei per chiudere ma dal 5-4 30-0 ha giocato due dritti troppo frettolosi e scomposti per il 30-30. Ha cancellato perfettamente la prima palla del controbreak ma sul match point Kasatkina è riuscita ad attaccare sul dritto dell’avversaria e ottenere poi il controbreak. Sul 5-5 la russa ha giocato con una tensione addosso terribile: la prima era assente, pur servendo ormai sotto i 110 chilometri orari (una prima palla addirittura ai 97) e la stessa Svitolina ha avuto il braccio un po’ bloccato sulla voleè non uscitale dalle corde sul 15-40. Alla fine, dopo una nuova seconda di Daria molto impaurita, è arrivato un altro break rivelatosi comunque inutile, perché Elina non chiudeva nemmeno sul 6-5. C’è voluto così il tie-break, cominciato ancora con tanti errori. Era la fase peggiore della partita e forse, in caso di terzo set, per Svitolina non sarebbe stato facile ritrovare le energie. Dopo la sua vittoria al terzo turno contro Anna Blinkova ha raccontato di un fastidio alla gamba che sembra essere ancora “contenibile”, ma dopo nove partite in due settimane inevitabilmente la freschezza atletica non è più la stessa.
È stata bravissima qui a passare dal 4-5 al 6-5, trovando il match point in risposta. La pressione così era tutta sull’avversaria, che subito in affanno dopo una nuova seconda di servizio ha colpito lungo l’ultimo dritto. Bruttissimo, a questo punto, il gesto di una (piccola, ma rumorosa) parte del pubblico parigino che alla non stretta di mano ha cominciato a fischiare Kasatkina all’uscita dal campo. Siamo alle solite, è ancora il discorso fatto una settimana esatta fa con Marta Kostyuk: perché? Perché i fischi? Gente che si sveglia oggi dopo 15 mesi di letargo e scopre che ora tra ucraine e russe o bielorusse non ci sono strette di mano. Non è purtroppo il momento, per ragioni che escono dallo sport. Kasatkina e Svitolina si sono guardate, un pollice alzato come cenno di intesa. Daria a Indian Wells lo scorso marzo raccontava di come rivelando la sua posizione contro l’attacco russo in Ucraina e la sua relazione omosessuale, ha ritrovato molti dei contatti con tenniste ucraine (e inasprito alcune posizioni già dure nei suoi confronti a casa). Purtroppo, però, la scelta della non-stretta di mano in tempo di guerra, e lo si capisce bene anche qui, non vuole offendere la persona di fronte, ma è un gesto che le ucraine devono fare come segno di protesta verso il paese aggressore. Kasatkina lo sa, non si lamenta, ma il pubblico fischia. L’unica nota davvero negativa di una giornata di belle emozioni.
Altri incontri
Svitolina affronterà ai quarti di finale, dicevamo, Aryna Sabalenka. La bielorussa, impegnata nel match serale contro Sloane Stephens, ha avuto un po’ da tremare imponendosi in un’ora e 45 minuti circa per 7-6(5) 6-4. Si cercava un test per Aryna, dopo una prima settimana davvero tranquilla, e questo sembra esserci stato. In una partita piena di alti e bassi per la giocatrice di Minsk, è quasi un bene per lei che non si sia allungata ulteriormente, con due set che sembravano divenuti un lancio della monetina dopo l’immediato 5-0 in suo favore in meno di 20 minuti.
Da lì è cominciata una nuova storia, perché si è rilassata un po’, distratta al servizio sul 5-1, permesso un primo controbreak a Stephens che di colpo era dietro “soltanto” 3-5, e sono aumentati i pensieri. L’aggancio sul 5-5, con diversi set point non sfruttati, poteva anche rappresentare un momento di difficoltà, maturato soltanto con Stephens che allungava 4-2 nel tie-break. Da qui, la statunitense vincerà solo un punto. Aryna era spesso ‘on-off’, ancor più del solito. Sembrava alle volte mettersi fretta da sola, dopo essere cadute dalle nuvole e aver perso tutte le sicurezze dell’inizio gara. La sfida da lì in avanti è stata continuamente tirata, ma Sloane ha gestito malissimo il game cruciale del secondo set quando, recuperato il break di ritardo, non ha tenuto la battuta sul 4-4 quando pure era avanti 40-0 e regalato alla numero 2 del mondo la chance di chiudere col servizio. Sabalenka ne è uscita viva, e se diventerà numero 1 del mondo già dopo questo torneo potrebbe ripensare a questo come il momento chiave. E approccerà ora da favorita qualsiasi partita andrà ad affrontare in questo Slam, tranne forse in una eventuale finale contro Iga Swiatek.
L’altro quarto di finale avrà di fronte Karolina Muchova e Anastasia Pavlyuchenkova. Per entrambe è il primo quarto di finale Slam dal 2021: Wimbledon per la ceca, Roland Garros per la russa dove si spinse addirittura fino alla finale. La prima ha battuto 6-4 6-3 la lucky loser Elina Avanesyan, la seconda si è imposta in maniera rocambolesca contro Elise Mertens, che era avanti 6-3 3-1 e 0-40 prima di crollare e perdere 3-6 7-6(2) 6-3. Pavlyuchenkova, che aveva cominciato il torneo ben lontana dalla top-200, farà quindi un gran salto in classifica mentre Muchova, con questo risultato, è praticamente certa di avere una testa di serie a Wimbledon.
Risultati
K. Muchova b. [LL] E. Avanesyan 6-4 6-3
[PR] A. Pavlyuchenkova b. [28] E. Mertens 3-6 7-6(2) 6-3
[PR] E. Svitolina b. [9] D. Kasatkina 6-4 7-6(5)
[2] A. Sabalenka b. S. Stephens 7-6(5) 6-4
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